Robert Parker Wine Advocate Symposium, Roma (175x100)
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PAPPA REALE ITALIANA CERCASI: ARRIVA DALLA CINA IL 97% DI QUELLA CONSUMATA NEL NOSTRO PAESE

In Italia se ne consumano dai 300 ai 400 quintali all’anno, per un business stimato 25 milioni di euro: eppure in pochi sanno che il 97% della pappa reale venduta nel nostro Paese arriva dalla Cina, le cui importazioni sono state bloccate dall’Unione Europea a causa dell’inadeguatezza delle garanzie igienico-sanitarie. In Italia viene prodotto solo il 3% del fabbisogno nazionale, tutto il resto viene importato. E’ per questo che nasce, in occasione della “Settimana del Miele” di Montalcino (12-14 settembre), la più importante kermesse nazionale del settore - organizzata dall’Asga (Associazione Apicoltori Siena Grosseto Arezzo) e dalla Camera di Commercio di Siena - l’Associazione Produttori Pappa Reale Italiana, nata proprio per produrre, tutelare e valorizzare questo prodotto, attraverso un apposito disciplinare, controlli accurati ed un marchio che ne certifichi la provenienza italiana. “In passato sono stati fatti altri tentativi - spiega Maria Teresa Falda, apicoltrice e tra i fondatori dell’Associazione - rivolti a sollecitare ed organizzare i produttori di pappa reale nel nostro Paese: purtroppo non sono andati in porto, a causa della difficoltà a competere con la pappa reale cinese, facilmente reperibile sul mercato a basso costo, ma per la quale non esistono garanzie di qualità. Oggi, grazie ad una maggiore sensibilità di produttori e consumatori, stiamo riscontrando un forte interesse degli apicoltori per la pappa reale, uno degli integratori naturali più preziosi ed efficaci, se prodotta naturalmente con cura e attenzione. Ormai da cinque anni organizziamo corsi di formazione per gli operatori, ed ora è nata ufficialmente l’Associazione Produttori Pappa Reale Italiana - con sede in Maremma - che raggruppa oltre 80 aziende apistiche di tutta Italia, destinata a trasformarsi a breve in un vero e proprio Consorzio di tutela della pappa reale nazionale. Ma c’è ancora molta strada da fare: basti pensare che ad oggi la pappa reale non è riconosciuta come “prodotto agricolo”, pur essendo di origine animale. Nella vendita viene sottoposta al generico disciplinare previsto per gli alimenti: occorre quindi un riconoscimento ed una regolamentazione a livello sia nazionale sia europeo”. Dopo alcuni anni caratterizzati da condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli - nel 2002 un calo di produzione del miele che ha toccato punte del 70% ha costretto gli apicoltori italiani a richiedere lo stato di calamità - la pappa reale potrebbe rappresentare per gli apicoltori un importante reddito di sostegno: infatti l’investimento richiesto è minimo e può essere prodotta anche con clima avverso, a differenza del miele. “Le opportunità occupazionali offerte da questo settore - sottolinea Bruno Pasini, esperto apicoltore e tra i fondatori dell’Associazione Produttori Pappa Reale Italiana - sono molto vaste: se si riuscisse a produrre in Italia anche solo la parte della quota di mercato destinata alla vendita diretta, ben 300-400 aziende specializzate potrebbero viverci. Ma non è tutto: la produzione di pappa reale consiste in una serie di gesti ripetitivi da svolgere stando perlopiù seduti, e questo la rende un mestiere ideale per persone disabili, paraplegiche o con sindrome di Down. Nei prossimi mesi l’Associazione Produttori Pappa Reale Italiana svilupperà corsi di formazione ad hoc rivolti specificamente a persone con handicap, per le quali lavorare con le api può costituire non solo un interessante sbocco lavorativo, ma può anche aiutarle ad instaurare un importante legame affettivo con le api. Non dimentichiamo inoltre che l’apicoltura italiana è tra le più avanzate nel mondo, al punto che siamo spesso convocati all’estero come consulenti per tenere corsi sulla produzione di pappa reale e miele. Per esempio a Cuba, dove l’Università dell’Havana intende produrre pappa reale da somministrare gratuitamente negli ospedali a malati di Aids ed anziani”. Proprio in occasione della “Settimana del Miele” di Montalcino, gli apicoltori di tutta Italia si daranno appuntamento per affrontare le maggiori tematiche del settore, in un susseguirsi di convegni, incontri e seminari. Nella grande mostra-mercato allestita nella Fortezza trecentesca e aperta al pubblico i visitatori potranno assaggiare un universo di mieli provenienti da tutte le regioni e conoscere gli altri tesori dell’alveare, dalla pappa reale al propoli, dal polline alla cera, insieme a tutti i prodotti che se ne ricavano.


LA PAPPA REALE: CARATTERISTICHE E DATI

La pappa reale, che si presenta come una sostanza gelatinosa dal colore biancastro e dal caratteristico sapore acidulo, è prodotta dalle api nutrici in età compresa tra il 5° ed il 14° giorno dalla loro nascita, come secrezione di speciali ghiandole che si trovano vicino alla mandibola (ipofaringee), e destinata all’alimentazione dell’ape regina per tutta la sua vita e delle larve nei loro primi giorni. La pappa reale contiene proteine, zuccheri, lipidi, aminoacidi essenziali, acidi grassi, quasi tutte le vitamine, e numerosi minerali, tra cui calcio, potassio, sodio, magnesio e zinco. La sua composizione è talmente complessa che non tutte le sostanze presenti sono state identificate: questo il motivo per cui non è possibile riprodurre artificialmente in laboratorio la pappa reale. Il 35% della pappa reale venduta in Italia è confezionata in flaconcini, il 50% viene miscelata ad altri alimenti (miele, ecc.), il 15% viene impiegato in cosmetica o liofilizzato. I canali di vendita privilegiati sono le farmacie e le erboristerie (50%). La produzione mondiale di pappa reale è di circa 15.000 quintali annui: la Cina è il principale Paese produttore, con 8.000 quintali annui, e ne esporta “ufficialmente” 4.500-5.000 quintali. Altri Paesi produttori ed esportatori sono Taiwan (3.500 quintali), America Centrale, Est Europa, Corea, Thailandia, Israele e Sud Africa. Negli ultimi anni la produzione di pappa reale si sta sviluppando anche in altri Paesi che presto cominceranno ad esportarla, come Algeria, Marocco, Nepal, Bangladesh, Perù.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli