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PARLA GIUSEPPE LIBERATORE, DIRETTORE DEL CONSORZIO DEL CHIANTI CLASSICO: LA NUOVA INCHIESTA SUL VINO TOSCANO “NON INTERESSA IL NOSTRO CONSORZIO. MI ASPETTO UN’AZIONE DI MORALIZZAZIONE CHE DIFENDA LE POLITICHE DI CHI LAVORA ONESTAMENTE”

Sulla recente nuova inchiesta sul vino toscano che ha per oggetto Chianti Docg e Igt Toscana, parla il direttore del Consorzio del Chianti Classico Giuseppe Liberatore, per spazzare dal campo eventuali dubbi su chi sia coinvolto nell’inchiesta, visto che, nell’immaginario collettivo quando si tratta di Chianti non si è soliti fare distinzioni.
“E’ difficile anche per noi - spiega Liberatore - rammentare questa distinzione, ed è difficile spiegarla alla gente. E’ vero che quando si parla di Chianti si tende a mettere tutto nello stesso calderone. L’inchiesta - prosegue il direttore del Consorzio del Chianti Classico - sta interessando il Chianti Docg e l’Igt Toscana e non il Gallo Nero”.
Ma cosa si aspetta Liberatore da questa nuova inchiesta? “Mi aspetto - afferma - un’azione di moralizzazione che difenda le politiche di chi lavora onestamente da sempre. Ben vengano le sanzioni per chi non segue le regole. Il Consorzio del Chianti Classico negli anni ha agito con grande rigore su questo fronte - prosegue il suo direttore - fino a che è stato istituito il nuovo organo di controllo. Evidentemente in giro ci sono ancora produttori a cui piace tagliare e allora lo facciano, ma senza utilizzare le denominazioni. Mettano la loro faccia sulle etichette - conclude Liberatore - e si muovano in autonomia. La denominazione non è obbligatoria per nessuno e così lasceranno in pace la gente onesta”.
Fonte: Corriere di Siena

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