Un record di 2,1 miliardi di euro per imbandire la tavola della Pasqua 2025: li hanno spesi gli italiani che, in in 8 casi su 10, hanno scelto di trascorrerla in casa, propria o di parenti e amici. É il bilancio stimato da Coldiretti/Ixè per il pranzo pasquale, che ha fatto segnare la cifra più alta raggiunta da dieci anni a questa parte. Invece un italiano su due (50%) non ha rinunciato alla tradizionale gita fuori porta a Pasquetta, approfittando della festa per una passeggiata nel verde o un’escursione alla scoperta dei tesori nascosti del Belpaese. Secondo Coldiretti/Ixè il 31% dei nostri connazionali è restato a casa a rilassarsi mentre il 15% è andato a trovare parenti e amici.
Il giorno di Pasqua, se la maggioranza assoluta degli italiani ha optato per le tavolate tra le mura domestiche, con una media di 6 invitati, un 11% si è recata in ristoranti e agriturismi. Per preparare il pranzo si sono impiegate 1,9 ore ai fornelli. Il piatto più presente sulle tavole restano le uova, che proprio nella Pasqua vedono il periodo di più alto consumo con circa 300 milioni di pezzi, seguite dalla carne di agnello servita in quasi la metà delle case (44%), oltre che di ristoranti e agriturismi, dove si è ritrovato mezzo milione di persone per festeggiare con la cucina contadina e le varie esperienze proposte, dall’enoturismo al birraturismo, solo per citarne alcune. Tra i dolci, la colomba risulta la più gettonata davanti all’uovo di cioccolato ma vanno forte anche i dolci fai da te, recuperando le ricette della tradizione regionale.
Sulla tavole non sono mancati gli avanzi che in molti casi vengono riutilizzati per i picnic di Pasquetta. A Pasquetta un italiano su due (50%) non ha rinunciato alla tradizionale gita fuori porta: tra le mete più gettonate le città d’arte, i laghi, il mare, ma soprattutto le aree verdi come parchi, oasi, riserve naturali e spazi all’aperto. Una delle tradizioni più amate di Pasquetta è il picnic, che quest’anno sono stati in molti a preparare con gli avanzi del pranzo di Pasqua. Tra le pietanze più gettonate, i classici salumi, formaggi, uova sode e grigliate. Tutto esaurito negli agriturismi, con oltre mezzo milione di presenze,. Molte delle aziende agrituristiche presenti in Italia si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia.
La cucina tradizionale e a km zero vince in tutte le regioni, costituendo il primo motore di scelta per chi trascorre la Pasqua in agriturismo. Tra gli antipasti spiccano la torta pasqualina, ripiena di verdure e uova, e il casatiello, un pane rustico napoletano con salumi, formaggi e uova intere. Come primo piatto si preparano spesso lasagne o paste al forno, oppure zuppe contadine come la minestra di Pasqua. I secondi ruotano attorno alla carne: l’agnello o il capretto sono protagonisti, cucinati arrosto o in umido, accompagnati da contorni semplici. Non mancano le frittate di erbe selvatiche, tipiche della primavera. I dolci variano da regione a regione: pastiera, cuddure e scarcelle e versioni rustiche della colomba.
Accanto alla possibilità di gustare ricette tradizionali o rivisitate preparate dai cuochi contadini, il turismo rurale punta soprattutto sulle esperienze, dalle degustazioni fino alle attività più varie, che includono wellness, arte e sport. Un tipo di servizi sempre più richiesti da italiani e stranieri che le aziende agricole presenti sul territorio sono state capaci più di altri settori di intercettare e soddisfare. I ponti di primavera rappresentano il primo banco di prova in vista della stagione estiva, secondo Coldiretti, e le previsioni sulle presenze rappresentano un segnale importante sul fatto che la vacanza in campagna sta scalando di anno in anno le classifiche di gradimento.
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