Da qualche anno, guidati dal Prosecco, gli spumanti sono locomotiva della crescita del vino italiano. Nel primi 10 mesi del 2019, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, le sole esportazioni hanno raggiunto gli 1,8 miliardi di euro, con una crescita intorno al 6% sullo stesso periodo 2018. E se le zone principali della nostra spumantistica sono ormai delineate da anni, dal Prosecco, tra la Doc e la Docg di Conegliano Valdobbiadene, la Franciacorta, il Trentodoc, l’Asti e l’Alta Langa, per citare i più importanti, in tanti territori, da qualche tempo, con iniziative di singole cantine o di sistema, si punta sempre più spesso sulla spumantizzazione, sia in metodo classico che charmat, delle uve autoctone. E così, tra Pecorino e Passerina, Trebbiano e Montepulciano, Cococciola e Montonico, anche l’Abruzzo scommette sulla valorizzazione delle sue varietà più importanti, con il progetto Vin.Co (http://vinco.wine/), realtà che riunisce alcune delle cooperative più importanti del territorio, come Codice Citra e Colle Moro, tra le altre, e coinvolge l’Università di Teramo, l’Università di Chieti-Pescara e il Polo Agire. Un progetto presentato nei giorni scorsi a “Spumanti d’Italia” a Pescara, alla presenza, tra gli altri, di Valentino di Campli, Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, e dal vice presidente ed Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo (che finanzia il progetto tramite Psr) Emanuele Imprudente.
Tre gli obiettivi dichiarati: il miglioramento della competitività dei produttori primari integrandoli al meglio nella filiera vitivinicola per la produzione di vini spumanti, la Caratterizzazione del prodotto, per renderlo riconoscibile e di territorio, l’aumento del valore aggiunto del vino base spumante, ad oggi venduto per la quasi totalità fuori Regione. Un progetto che, ad oggi, coinvolge 13 cooperative del vino, per 4.000 soci e 30 enologi, impegnati nel far diventare l'Abruzzo una Regione importante della spumantistica italiana.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024