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LO SCENARIO

Per (provare a) vendere più vino, giù i prezzi, anche ad alti livelli: il messaggio di Bordeaux

Il segnale che arriva dai grandi e piccoli chateaux nella campagna “en primeur”, con prezzi (anche dei big) che tornano indietro di 10 anni
Bordeaux, En Primeur, PREZZI, vino, Mondo
La bottaia di Chateau Mouton Rothschild, uno dei nomi top di Bordeaux

Un ritorno al passato indietro sui livelli di prezzo del 2013-2014, in molti casi, o comunque, per molti Chateaux importanti, ai prezzi di rilascio più bassi degli ultimi 10 anni: il percorso al netto ribasso della campagne “en primeur” di Bordeaux, sulla vendemmia 2024, è ormai evidente e segue a ruota quello che lo scorso anno, sulla produzione 2023, ha visto ribassi in moltissimi casi tra il -30% ed il -40%. Un trend forse leggermente meno intenso, ma, comunque, forte, con ribassi, spesso, di oltre il -20%, che, da una delle Regioni comunque più influenti ed importanti del vino al mondo per valori e blasone (ed anche per la capacità di durare nel tempo delle sue migliori etichette), danno un segnale chiaro al mercato del vino mondiale: se si vuole tornare a vendere più bottiglie, anche nelle fasce di prezzo medio-alte, i prezzi devono scendere.
Dopo i primi “big” a parlare che sono stati, già da qualche settimana, come Chateau Lafite Rotschild,
uno dei cinque Premier Grand Cru Classé (uscito a 240 euro a bottiglia ex-chateau, il -27,2% sul 2023, tornando di fatto ai prezzi del 2013-2014) e Angelus (che ha tagliato il prezzo del -30,2%, per 150 euro a bottiglia ex-chateau), alle voci grosse si sono aggiunte quelle di Chateaux Cheval Blanc, per esempio, che fissato il prezzo della 2024 a 276 euro a bottiglia ex-negociant, il più basso da oltre 10 anni, e di 3.300 sterline per una casa da 12 bottiglie sulla piazza di Londra, il 29,5% sul prezzo della 2023, nonostante una produzione inferiore del -35% nell’ultima vendemmia. Stessa strategia di un altro nome di primissimo piano come Chateau Mouton Rothschild, a 252 euro a bottiglia ex negociant, prezzo più economico dal 2014, e 3.042 sterlina a cassa dai wine merchant londinesi, con un -25,2% sul 2023.
A tagliare i prezzi, magari di qualche punto percentuale in meno, sono anche tanti altri nomi celebri del panorama bordolese, come Lynch-Bages (60 euro a bottiglie ex-negociant, come nel 2014, 720 euro a cassa a Londra, -14,3% sul 2023), Haut-Bataillery (32,4 euro a bottiglia ex-negociant, prezzo più basso dal 2015, -10,9% sulla piazza londinese, a 385 euro a cassa), e gli stessi andamenti seguono anche altri nomi con quotazioni tra i 45 e gli 85 dollari a bottiglie ex-negociant come Montrose, Leoville Barton, Carmes Haut-Brion, Cos d’Estournel, Pichon Baron, Rauzan Segla e Lascombes, per citarne solo alcuni esempi.
Mentre, dai rumors dei media internazionali, emerge che, nonostante i ribassi, il sentiment del mercato è ancora piuttosto “prudente”, per usare un eufemismo. In attesa degli ultimi rilasci, che difficilmente cambieranno lo scenario, prima di una analisi definitiva della campagne “en primeur” che, però, da anni, segna il passo.

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