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VISIONI DI FUTURO

Per valorizzare i territorio dell’“oro verde” italiano nasce il Movimento Turismo dell’Olio

Ideato da Vittoria Cisonno, tra le pioniere del Movimento del Turismo del Vino, ha per obiettivo quello di ripercorrere il successo dell’enoturismo

Come la vite, l’ulivo è una pianta simbolo dell’agricoltura Italiana di qualità, che trapunta l’Italia da Nord a Sud, e vede l’Italia leader in Europa e nel mondo per numero di oli evo e olive da tavola certificate Dop e Igp, ben 52 che nascono da 540 varietà di olivo. Un patrimonio storico, sociale, alimentare, viste le proprietà benefiche riconosciute all’olio extravergine di oliva, ma anche economico, visto che le esportazioni, secondo i dati Istat, nel 2020 hanno toccato gli 1,2 miliardi di euro. Un patrimonio da valorizzare anche attraverso un turismo dedicato che, secondo molti, potrebbe ripercorre in buona parte i successi di quello del vino. E proprio con questo obiettivo è nato ufficialmente il Movimento Turismo dell’Olio (Mto), Consorzio nazionale che, per i prossimi sei anni, sarà guidato dal tandem composto da Donato Taurino (presidente) e Vittoria Cisonno (direttrice ed ideatrice, e tra le pioniere del Turismo del Vino, per anni alla guida del Movimento Turismo del Vino di Puglia, ndr), affiancato dal vicepresidente, Conte Franco Silvano Toni di Cigoli (Umbria), dai consiglieri Piercarmine Tilli (Abruzzo), Raffaele Maria Maiorano (Calabria), Nicoletta Manestrini (Lombardia), Sebastiano de Corato (consigliere Movimento del Turismo del Vino) e dal presidente del ComTecnico, Angela Canale.
Gli obiettivi principali della neonata realtà - illustrati, nei giorni scorsi, nella Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, alla presenza, tra gli altri, del presidente del Movimento Turismo del Vino Italia, Nicola D’Auria, e del senatore Dario Stefàno, testimone del Movimento Turismo dell’Olio - sono, sull’esempio del Movimento Turismo del Vino, la promozione degli straordinari territori olivicoli del Bel Paese e la valorizzazione della cultura dell’olio extravergine d’oliva italiano. La regione Puglia, in particolare, per prima ha avvertito la necessità di mettere a sistema il lavoro e la passione di tutti i frantoiani costituendo un Consorzio, MTOlio Puglia, che ha dato vita agli eventi Abc Olio e Ulivo Day rivolti ai turisti gourmet curiosi di conoscere le qualità olfattive e gustative dell’olio evo. Il progetto complessivo dell’oleoturismo nasce dunque da un progetto ideato localmente che oggi vuole essere esteso a tutta l’Italia olivicola di qualità.“La costituzione ufficiale del Movimento Turismo dell’Olio quale Consorzio nazionale - ha detto il neopresidente Donato Taurino - rappresenta non solo un atto formale, ma l’attuazione di un vero gioco di squadra e indica la volontà chiara di tutti noi di voler aprire le porte delle nostre aziende al turismo. Questo significa per noi fare sistema per promuovere le eccellenze del nostro agroalimentare con la convinzione che il turismo legato alle terre dell’olio Extravergine, al pari dell’enoturismo, rappresenti un fiore all’occhiello del made in Italy e dunque un volano strategico per l’economia del nostro Paese, che vanta un patrimonio olivicolo unico al mondo per varietà e fascino paesaggistico. Ma c’è ancora un enorme potenziale inespresso che intendiamo valorizzare attraverso l’impegno del Movimento Turismo dell’Olio, che punta a coinvolgere attivamente aziende di qualità e tutte le regioni del Paese”.

“L’Italia dell’olio extravergine - ha aggiunto il senatore Dario Stefàno - è un brand vincente, senza dubbio capace di competere con l’ampia offerta del mercato globale per la sua indiscussa qualità, per la sua storia millenaria e per le sue varietà territoriali che ne costituiscono un innegabile valore aggiunto. Per molti anni, però, il turismo dell’olio nel nostro Paese non ha avuto modo di esprimere appieno le sue enormi capacità, e non solo perché al traino dell’enoturismo. Occorreva dare una spinta decisiva partendo con un vero e proprio riconoscimento di dignità attraverso una norma di rango primario che disciplinasse e rendesse esercitabile questa importante attività.
E sono molto orgoglioso che quella norma oggi ci sia e porti la mia firma. Aggiungo che, come pugliese, non posso nascondere il valore intrinseco e il sentimento profondo che mi lega alla tradizione olivicola. È un legame che oggi, con l’epidemia di Xylella ancora in corso e la necessità di rafforzare l’impegno di tutti per il suo contrasto, si veste di un importante significato di rinascita, di ritrovate energie e di stimolanti propositi. In questo senso, interpreto la nascita del Movimento Turismo dell’Olio, con la sua cabina di regia unica, come il migliore strumento per dare finalmente seguito alla necessità di mettere a rete le nostre ricchezze e presentarsi così, anche a livello internazionale, con una proposta più strutturata e una ritrovata maggiore incisività”.

Sostenibilità, nuove tecnologie, in-formazione, fare rete le parole chiave del Movimento Turismo dell’Olio, secondo la sua ideatrice e direttrice, Vittoria Cisonno: “oggi finalmente siamo pronti per avviare un lavoro sinergico che rispetti le regole che sono alla base di questa start up - ha concluso la neo direttrice Vittoria Cisonno - il comparto produttivo oleicolo italiano si è dimostrato pronto ad accogliere la realizzazione di un sogno, un progetto che coltivavo da tempo. E oggi finalmente siamo pronti per avviare un lavoro sinergico che rispetti le regole che sono alla base di questo progetto. La sostenibilità in primis, perché vogliamo dare impulso a iniziative green ed ecosostenibili per promuovere l’oleoturismo come modalità di turismo slow. L’utilizzo delle nuove tecnologie, perché i canali digitali sono lo strumento più importanti per la promozione dell’oleoturismo, e vanno sfruttati al meglio. Un sito per la promozione dell’extravergine e la commercializzazione di esperienze oleoturistische, video emozionali, pianificazione sui social network saranno dunque il cuore della campagna marketing con cui racconteremo il Movimento Turismo dell’Olio. E poi ancora In-formazione, perché la chiave di tutto è formare e informare i consumatori ma anche i singoli operatori, aiutandoli a costruire una proposta interessante. E, in conclusione, fare rete, perché fondamentale sarà unire pubblico e privato per costituire un coordinamento tra Movimento Turismo del Vino, Movimento Turismo dell’Olio, Città del Vino, Città dell’Olio e una rete di ristoratori per dialogare come un’unica voce con le istituzioni locali e nazionali”.

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