“Nei territori del vino, quella tra piccole e grandi realtà non deve essere una diatriba, ma un’alleanza, e noi dobbiamo fare di tutto per favorirla”. Parola del professor Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura del mondo, che a WineNews ribadisce l’importanza di un punto d’equilibrio tra le diverse aziende, ognuna delle quali, anche in base alla propria dimensione, gioca un ruolo cruciale per il successo di una Denominazione. “Non si può fare a meno dei veri apripista di ogni territorio, basti pensare a Gaja in Piemonte o a Biondi Santi a Montalcino: dopodiché, è fondamentale che i grandi produttori, anche per dimensione, si mettano al servizio dei più piccoli “meno famosi”, altrimenti si valorizza la “marca” senza dare la giusta importanza al territorio”. In questa dinamica, il piccolo produttore deve resistere alla tentazione di emulare gli altri. “Il Sassicaia a Bolgheri, per esempio, è unico, non si può pensare di imitarlo e puntare su una ipotetica somiglianza come unica tecnica di marketing. Poteva andar bene qualche anno fa, ma non con il consumatore di oggi, che cerca un vino fuori dai canoni, lontano dall’omologazione. Proprio questa è la direzione che una piccola azienda dovrebbe seguire, quella dell’unicità”.
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