Cosa succede al viticoltore che perde tutto o gran parte del raccolto a causa degli effetti avversi del clima? In Francia i produttori di vino possono contare su Rouge Provence, un’associazione di 34 vignaioli della Provenza che mette a disposizione dei più sfortunati le varie uve raccolte in altri vigneti non colpiti da alluvioni, siccità o gelate per produrre il “Plaisir solidaire” (“piacere solidale”), un blend di vitigni, terroir e climi diversi, che spaziano dalle Alpilles a Nizza. Ogni fine settembre, infatti, i soci mettono insieme le loro uve (100 kg ciascuno) sia da condividere in maniera solidale con altri produttori che per creare e vendere l’etichetta “Plaisir solidaire”, con lo scopo di finanziarsi e rilanciare le produzioni storiche di vini rossi, ormai in Provenza superati dai rosati.
Su WineNews ne avevamo già parlato, ma il progetto solidale evidentemente funziona, visto che, proprio in questi giorni, nasce una nuova Cuvèe 2023, 1.737 magnum prodotte da Pierre Michelland nella Tenuta La Réaltière a Rians, che 9 mesi fa ha perso il 100% del suo raccolto a causa del freddo: “alla fine di aprile, abbiamo avuto una violenta gelata che non si vedeva nella regione da più di 30 anni - spiega a “Le Figaro Vin” - l’intero vigneto è stato distrutto, ma con Rouge Provence ho potuto raccogliere uva da alcuni vitigni scelti dai viticoltori dell’associazione e grazie anche agli acquisti di uva, mi sono assicurato il 70% del mio raccolto abituale”. In tutto, quest’anno sono quattro i viticoltori dell’associazione che hanno visto distrutto il loro raccolto, ma i fondi raccolti dalla vendita di “Plaisir solidaire” hanno permesso di finanziare eventi promozionali lì nelle zone colpite.
“Per noi giovani è rassicurante, perché sappiamo che non siamo mai soli - confida al giornale francese, Clara Fischer dello Château Révelette a Jouques, che insieme al fratello ha appena rilevato l’azienda di famiglia, e il cui padre, Peter Fischer, ha fondato Rouge Provence insieme a Jean-Christophe Comor, di Terres Promises a La Roquebrussanne. “Inizialmente volevamo mettere in risalto il nostro terroir e l’unicità dei nostri rossi, ma nel 2012 un amico viticoltore ha perso tutto il suo raccolto a causa della grandine e spontaneamente, con gli amici, ci siamo mobilitati per portargli dell’uva - spiega Comor - questa solidarietà ha permesso di salvare la nostra azienda agricola e abbiamo voluto continuare creando Rouge Provence, per promuovere i nostri vini rossi, in una regione dominata dai rosati e per dimostrare che siamo capaci di aiutarci a vicenda”.
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