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AGROALIMENTARE

Prezzi alti e calo dei consumi, in crisi la filiera dei salumi. Ma si salva l’export

C’è anche la peste suina tra i problemi che stanno colpendo il settore. Acquisti  -3,4% e produzione -6,5%, secondo i dati Ismea

Da un lato, i costi elevati della carne, e, dall’altro, la riduzione degli acquisti da parte dei consumatori, sempre più attenti alla variabile prezzo quando si recano al supermercato: è in crisi la filiera della carne suina nel nostro Paese, come confermato dagli ultimi dati Ismea, che registrano un -3,4% negli acquisti nei primi 5 mesi 2023. In generale i prezzi alti spingono i consumatori a ridurre i volumi nel carrello della spesa e a indirizzarsi verso prodotti più economici. Solo la ristorazione e le esportazioni offrono scenari positivi nei prossimi mesi, con un occhio alla competitività per i prodotti di fascia alta. Nei primi 4 mesi 2023, nel nostro Paese, sono stati complessivamente macellati oltre 4,3 milioni di capi (di cui i tre quarti nel circuito Dop), facendo registrare un calo produttivo del -6,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Sul fronte degli acquisti, dopo la buona performance del 2022 - con un vero e proprio effetto sostituzione delle carni bovine - nei primi 5 mesi 2023 anche le carni suine hanno perso appeal nelle scelte di consumo degli italiani, con un -3,4% in termini di volumi acquistati. Per i salumi si è registrato un generalizzato calo dei volumi acquistati (-4%), con la sola eccezione della mortadella.
Su tutto il settore pesa l’incognita della peste suina africana, che, per ora, ha interessato solo i cinghiali selvatici e in misura controllata alcune aree marginali del territorio nazionale, ma che rappresenta una seria minaccia per gli allevamenti di suini con eventuali conseguenze rilevanti: dal blocco delle esportazioni all’abbattimento di suini, alla contrazione delle attività di allevamento e di trasformazione. La minore offerta interna ha continuato a spingere l’approvvigionamento dall’estero di capi vivi (+3,6% in quantità nelpri o trimestre 2023) e di carni suine per il consumo fresco, mentre a causa della scarsa convenienza sono calate le importazioni di prosciutti freschi destinati all’industria (-6,4% in volume nelprimo trimestre 2023), di carni surgelate (-7,8% in volume) e di preparazioni e conserve (-5,1%).
Il generalizzato aumento dei prezzi ha determinato una crescita del fatturato nazionale realizzato sui mercati esteri: in particolare, nel primo trimestre 2023, per preparazioni e conserve suine si è registrato un ulteriore aumento (+12,1% in valore) a fronte anche di una crescita dei volumi (+7,8%).

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