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Produzione di vino in calo nella prima metà del 2017 per la Cina, paese ormai nel “G6” dei Paesi produttori (11,4 milioni di ettolitri, dati Oiv): -10,4% per il vino imbottigliato nei primi 6 mesi. Mentre cresce l’import (+13,9% in volume)

Italia
In Cina cala la produzione di vino ma aumentano le importazioni

Con un produzione di vino stimata sugli 11,4 milioni di ettolitri nel 2016 (dati Oiv), la Cina è entrata nel “G6” dei Paesi produttori, dietro a Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti e Australia. Ma nonostante tanti investimenti in vigneti degli ultimi anni (è il secondo Paese per superficie vitata al mondo, 847.000 ettari, seconda solo alla Spagna, sebbene la grande maggioranza sia dedicata all’uva da tavola, ndr), il 2017 sembra non sorridere alla produzione del grande Paese asiatico: secondo i dati del National Bureau of Statistics, riportati da “The Drinks Business”, la produzione di vino imbottigliato nella prima metà dell’anno è diminuita del 10,4%, a quota 4,6 milioni di ettolitri. Dato da tenere in considerazione per tutti i principali Paesi esportatori di vino in Cina, paese in cui oltre l’80% del consumo è ancora in mano alla produzione domestica. Di contro, nello stesso periodo sono cresciute le importazioni: secondo i dati della Dogana, in 6 mesi sono arrivati in Cina 254 milioni di litri di vino imbottigliato, per un valore di 1,1 miliardi di dollari, con una crescita del 13,9% in volume e del 3,3% in valore.
La Francia è saldamente in testa, con il 40% del mercato, 98,2 milioni di litri per 485 milioni di dollari, davanti, nell’ordine, ad Australia, Cile, Spagna, Italia, Usa, Nuova Zelanda, Sudafrica, Argentina e Portogallo.
Ma nel Paese sono arrivati anche 75,5 milioni di litri di vino sfuso, +6,8% in un anno, per un valore di 64 milioni di dollari, in crescita del 24,8%. Nella tipologia, il Cile è leader con 29 milioni di dollari, seguito da Australia, (13,5), Spagna (12,5), France (3,2), Sudafrica (2,1), Usa (1,9), Italia (612.000 dollari), Canada (328.000), Portogallo (312.000), e Germania (97.932). E, buona notizia anche per l’Italia, cresce notevolmente anche l’import di bollicine, anche se ancora marginale in valori assoluti: 6,7 milioni di litri per 34 milioni di dollari, con una crescita del 5,4% in volume e del 28,3% in valore sui primi 6 mesi 2016.

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