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OSSERVATORIO SIGNORVINO

Prosecco, Ripasso, Franciacorta, Barolo e Brunello sotto l’albero di Natale

Nei numeri analizzati dall’enocatena i trend per le feste: prezzo medio a 17,60 euro a bottiglia, tra le Regioni Veneto, Toscana e Piemonte al top

A Natale il vino diventa sempre più spesso il regalo giusto, capace di superare dubbi ed incertezze, intercettando il gusto di ogni wine lovers. Ma cosa troveremo sotto l’albero? Considerando le bottiglie più vendute, a quantità il Prosecco è il vino scelto per i brindisi natalizi degli italiani, seguito da Ripasso e Franciacorta, come emerge dai dati dell’Osservatorio Signorvino, che ha elaborato i numeri dei suoi 17 punti vendita, che insieme valgono un giro d’affari di 31 milioni di euro e 1.500 etichette, che offrono uno spaccato decisamente rappresentativo dei trend in enoteca nei giorni delle feste di fine anno. Con un occhio al futuro, come emerge dal commento di Federico Veronesi, parte della proprietà del gruppo: “abbiamo 6 aperture previste per il prossimo anno sempre in Italia e ormai quasi la certezza di poter vedere il nostro potenziale sfruttato anche all’estero. Stiamo guardando a mercati dove la passione per il vino e per il Made in Italy sta crescendo in modo esponenziale ad esempio paesi dell’Est Europa come Polonia e Repubblica Ceca: nel giro di due anni abbiamo l’obiettivo di un giro d’affari di 50 milioni di euro”.
Tornando alla classifica, le vendite a valore evidenziano, invece, un podio diverso che vede l’Amarone al primo posto, superando il Franciacorta, in controtendenza sul 2018. Ben posizionati i grandi rossi come Barolo e Brunello di Montalcino, che dimostrano quanto in questo periodo dell’anno ci sia una maggior predisposizione a spese più importanti. Guardando alle tipologie, gli italiani sotto l’albero hanno privilegiato la scelta dei vini rossi (50% degli acquisti, a valore), con consistente stacco sulla categorie delle bollicine (23%) e dei vini bianchi (18%). Tuttavia, sono proprio i bianchi importanti a registrare la crescita più alta rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+47%). Le Regioni più ricercate, invece, si confermano Veneto (36%), Toscana (16%) e Piemonte (12%) seguite da Lombardia (10%) e Trentino Alto Adige (8,5%), ma rispetto allo stesso periodo del 2018 buone notizie arrivano dai vini pugliesi (+45%), friulani (+18%) e siciliani (+7%), che registrano la crescita maggiore. In riferimento al prezzo, si registra la maggior crescita (+7%) per le etichette allo scaffale tra i 29,90 ed i 49,90 euro, seguita dalla fascia precedente, quella tra i 9,90-29,90 euro, che si conferma essere la forbice con maggiore incidenza sul venduto, con il 54% del giro d’affari complessivo, mentre il prezzo medio della bottiglia venduta è di 17,60 euro.

Più alta la media dello scontrino, che, per i regali di Natale, è di 31,40 euro, comunque inferiore agli acquisti personali, che, nel periodo natalizio, registrano una media di ben 42,40 euro. Una tendenza che può trovare fondamento sul fatto che l’obiettivo del consumatore è quello di trovare etichette di ricerca, fare scorte per la propria cantina personale in vista delle feste da passare in famiglia. Per i regali invece si preferisce andare sul sicuro, scegliendo brand noti, proposti con un buon rapporto qualità-prezzo ed andando a selezionare packaging a tema, cassette in legno, glacette, taglieri e materiali per comporre una confezione che permetta di impreziosire e di fare bella figura. Il 70% degli acquisti-regalo sono personalizzati e composti secondo il gusto del cliente che quindi vuole scegliere le etichette direttamente dallo scaffale, anche se è sempre più richiesto l’aiuto dei wine specialist presenti nei negozi. È interessante, invece, notare come la personalizzazione dei cesti regalo si stia contraendo in modo consistente negli ultimi giorni (abbassandosi al 45%) per dare spazio alle confezioni proposte: i clienti all’ultimo minuto preferiscono scegliere alternative già pronte, pensate dal negozio, ideali per ogni fascia di prezzo e destinatario.

Focus - La proposta gastronomica di Signorvino
Signorvino, però, non è solo un’enoteca, al contrario: sul fronte gastronomico sta puntando forte su una cucina capace di valorizzare la tradizione regionale del Belpaese, esaltando ovviamente l’incontro con il vino. Come? Puntando su un menu che cambia ogni tre mesi, dove trovano spazio piatti tipici di qualità legati alla stagionalità, in grado di esaltare le caratteristiche del vino e capaci di accompagnare il cliente nell’abbinamento, partendo da una ricerca maniacale di qualità delle materie prime. Una ricerca che si traduce in prodotti tutti italiani, quasi totalmente a marchio Dop e Igp, che permette poi di ideare pietanze sfiziose e semplici, ispirate al territorio, per un’offerta composta da una grande selezione di eccellenze di salumi e formaggi provenienti da tutta Italia: Prosciutto di Parma Dop 24 mesi, Parmigiano Reggiano Dop 24 mesi, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Prosciutto di San Daniele Dop 18 mesi, che hanno l’ambizione di diventare una garanzia per la clientela che è sempre più alla ricerca della qualità, senza voler rinunciare al divertirsi con abbinamenti semplici ma gustosi.

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