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Prospettiva ottimista per i Fine Wines secondo Rod Smith, presidente Institute of Master of Wine

A Verona il Comitato Grandi Cru d’Italia celebra l’eccellenza vinicola del Belpaese in un evento di approfondimento e partecipazione internazionale

Per i Fine Wines la prospettiva per il futuro è ottimista: c’è una tendenza verso un maggior consumo di vini di qualità superiore, anche se meno frequente, guidata da una maggiore consapevolezza. Ma è importante la comunicazione diretta tra produttori e consumatori, sfruttando le opportunità offerte dal mondo digitale per rafforzare l'unicità dei vini pregiati a livello internazionale. Lo ha affermato Rod Smith, presidente dell’Institute of Master of Wine, in occasione dell’evento annuale del Comitato Grandi Cru d’Italia, che nei giorni di Vinitaly celebra, fin dal 2007, l’eccellenza vinicola del Belpaese.
Al Teatro Ristori di Verona Chiara Lungarotti, presidente del Comitato Grandi Cru d’Italia, e Paolo Panerai, vicepresidente esecutivo, hanno accolto i grandi protagonisti del panorama enologico mondiale, insieme alle istituzioni, ai giornalisti e agli operatori. Come Laura Catena, managing director di Bodega Catena Zapata, secondo cui le regioni emergenti argentine stanno portando una ventata di novità e unicità nel mondo dei Fine Wines, sorprendendo il mercato globale e i consumatori con terroir inattesi. Il focus del suo intervento è stato però sulla sua esperienza tra medicina e vino e come questa le abbia permesso di apprezzare come il consumo moderato di vino possa integrarsi in uno stile di vita sano, portando benefici oltre il piacere del semplice gusto. “Le persone che bevono con moderazione, vivono più a lungo e rispondono meglio allo stress, lo dimostrano tante ricerche” ha affermato Catena, esortando i produttori italiani a tenere vivo il dibattito su vino e salute in modo positivo, grazie anche ai numerosi dati scientifici disponibili a favore, e a non scoraggiarsi in questo delicato momento per tutto il settore. Sottolineando anche che “tutti i produttori di vino sono straordinari, ognuno racconta una storia, non esiste solo il grande vino di lusso, il vino è un prodotto popolare e tutti devono poterlo bere, da chi ha più possibilità economiche a chi ne ha di meno”.
E di “inclusività del vino, che si fa anche partendo da un linguaggio diverso e meno esclusivo”, ha parlato anche Saskia de Rothschild, chairwoman e ceo di Domaines Barons de Rothschild che ha indicato l’equilibrio tra tradizione e innovazione come punto di forza di un’azienda di assoluto prestigio come la sua. Ha evidenziato l’importanza dell’ascolto attivo di ogni voce coinvolta e dell'intelligenza collettiva per le decisioni strategiche. “Proteggere la natura è fondamentale, perché solo così possiamo garantire che le generazioni future possano continuare a scoprire e apprezzare il vino come un prodotto magico e in continua evoluzione” ha aggiunto.

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