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PUNTEGGI

Quando un voto cambia la vita: i 100/100 della rivista inglese “Decanter” alle etichette italiane

Dal Fieramonte di Allegrini al Masseto, dal Sassicaia al Brunello Riserva di Frescobaldi, ai cru di Roagna

Un “100” cambia la vita, apre opportunità tutte nuove, e segna simbolicamente il passaggio dallo status di grande vino a quello di “vino mito”. Vale in modo particolare per il mercato statunitense, dove i punteggi dei guru della critica, da Robert Parker (The Wine Advocate) a James Suckling, passando ovviamente per “Wine Spectator”, hanno dettato, e continuano a farlo ancora oggi, tendenze, successi e fortune di tantissime etichette. A partire da quelle italiane, celebrate, però, anche da un altro storico magazine del settore: l’inglese “Decanter”, fondato nel 1975 e letto in tutto il mondo anglosassone, compresi gli Usa, ma anche in Asia.

Un punto di riferimento globale, che, da inizio anno, di “100” ne ha assegnati ben tre: al Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido, al Brunello di Montalcino Riserva Ripa al Convento 2016 di Castelgiocondo (Frescobaldi) e all’Amarone della Valpolicella Fieramonte 2015 di Allegrini, la prima griffe della Valpolicella sbarcata suLa Place”, che “bagna” così il suo esordio (il 29 settembre, insieme a La Poja. ndr).

A questi, vanno aggiunti i 100/100 assegnati in precedenza al Barolo Pira Vecchie Viti 2016 ed al Barbaresco Pajè Riserva 2006 di Roagna, ma anche il 100/100 del Masseto 2001, che risale, però, al 2020, e si trattò di una conferma di un vino celebrato universalmente, proprio come per l’Ornellaia 2013”, ricorda a WineNews Aldo Fiordelli, firma di “Decanter” dal 2016, sotto la guida dell’editor for Italy James Button. “Statistiche alla mano, da quando è stata lanciata la versione “Premium” online, che permette di accedere alle schede di degustazione due settimane prima dell’uscita del numero cartaceo, “Decanter” ha guadagnato grandissima attenzione da Usa e Asia, ma il mercato di riferimento è sempre quello inglese. E, quindi, un mercato maturo, dinamico e strutturato, in cui tutti i punteggi da 96 a 100 influiscono positivamente: chi acquista per bere o collezionare sa che da quella soglia scatta l’eccellenza - anche se il “100” fa sempre una bella impressione - ed è esattamente questo è il riferimento da quando sono stati abbandonati i 20/20, una decina di anni fa, proprio per aprirsi, anche nei giudizi, ai mercati extra Uk”, conclude Fiordelli.

“Non possiamo che essere onorati di vedere il nostro amato Fieramonte (che, proprio in questi giorni, ha festeggiato il 100/100, ndr) in cima alla classifica di una rivista così autorevole come “Decanter”: questi 100 punti dimostrano l’eccellenza dello stile Allegrini, ma sono anche un profondo motivo di orgoglio per l’intera Valpolicella. Risultati come questo confermano che i sacrifici e la passione hanno sempre ragion d’essere. E parlando di tenacia e dedizione, il nostro pensiero non può che andare a Franco Allegrini, che, proprio qualche mese fa, ci ha lasciati. È stata la sua lungimiranza, la sua visione e la sua pazienza a permettere la rinascita di questo vino emblematico. Siamo convinti che, ovunque lui sia, starà brindando con noi a questo bellissimo 100/100”, commenta la famiglia Allegrini.

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