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VINO & ARTE

Residenza artistica nomade pioniera in Italia, ecco le tappe del “Viaggio in Sicilia #9” di Planeta

Il progetto (edizione n. 9) della griffe ha visto gli artisti ispirarsi ai territori di Sicilia che ospitano le Tenute, in mostra a Palermo nel 2022

Una residenza artistica nomade pioniera in Italia nello svolgersi tra i vigneti di una delle regioni più importanti del vino italiano e del mondo, e di una sua storica cantina: ecco “Viaggio in Sicilia #9” di Planeta, il progetto della griffe che, all’edizione n. 9, ha visto, nei giorni scorsi, gli artisti percorrere e visitare i territori bellissimi e diversissimi della Sicilia che ospitano le sue Tenute, traendone ispirazione per le loro opere che saranno esposte in una mostra collettiva a Palermo nel 2022.
Protagonisti del viaggio, a cura di Valentina Bruschi, gli artisti Bea Bonafini (Bonn, 1990), Gili Lavy (Gerusalemme, 1987), Emiliano Maggi (Roma, 1977) e Diego Miguel Mirabella (Enna, 1988), accompagnati dal fotografo Matteo Buonomo e dalla scrittrice Chiara Barzini, in un percorso attraverso la Sicilia meno conosciuta tra le sei Tenute dell’azienda: Ulmo a Sambuca di Sicilia, Dispensa a Menfi, Dorilli a Vittoria, Buonivini a Noto, Feudo di Mezzo sull’Etna e La Baronia a Capo Milazzo.
Titolo dell’edizione n. 9 del progetto, è “Coppe di stelle nel cerchio del sole-Cups of stars in the sun’s circle”, ispirato ad alcuni versi particolarmente suggestivi del poeta arabo Ibn Al-Qattâ (Sicilia, 1041 - Il Cairo, 1121), citati anche dall’antropologo Antonino Buttitta relativamente al rapporto tra la Sicilia e la cultura del vino. L’occupazione della Sicilia da parte dell’Islam è riconosciuta dagli storici come un importante periodo di sviluppo che ha lasciato un’impronta culturale notevole nell’agricoltura, nell’ingegneria e nell’arte. La stessa località di Sambuca di Sicilia, dove si trova il primo vigneto piantato dall’azienda Planeta, venne fondata nell’Ottocento dagli arabi con il nome di Zabut e conserva ancora le tracce di questa matrice islamica.
Gli artisti hanno visitato quei territori della Sicilia dove sopravvivono influenze arabe, facendo esperienza della natura fluida della cultura siciliana, risultato di secoli di intrecci interculturali, accompagnati dagli scatti del fotografo Matteo Buonomo (Cinisello Balsamo, 1991) e dai commenti della scrittrice Chiara Barzini (Roma, 1979). Una Sicilia insolita, con il suo straordinario patrimonio artistico, storico e naturale, dalle vestigia arabe alle sciare di lava, e della vendemmia sull’Etna: rituale agricolo che da migliaia di anni rappresenta il possibile rapporto tra uomo e natura seguendo l’alternanza delle stagioni, esprimendo la forza rigeneratrice dell’ambiente, esempio di come l’uomo può e sa prendersi cura del territorio.

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