02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

RISCOPRIAMO IL MIELE ITALIANO: ALIMENTO BUONO, SANO, MODERNO: L’APPELLO DEI NUTRIZIONISTI. COSTA POCO, È RICCO DI NUTRIENTI PREZIOSI E “READY TO EAT”. ALL’ITALIA IL PRIMATO NELLA VARIETÀ DEI MIELI, MA SE NE CONSUMANO SOLO 400 GRAMMI A TESTA

Due cucchiaiate di miele prima della palestra o della piscina per una carica supplementare di energia, una fetta di pane e miele al posto della merendina industriale per i bambini, qualche fetta biscottata con il miele per colazione: se è vero che oggi spopolano, soprattutto tra i giovani, gli alimenti leggeri, naturali e veloci da preparare e mangiare, è arrivato il momento che gli italiani riscoprano il miele “made in Italy”. E’ l’appello che i nutrizionisti lanciano dalla Settimana del Miele (Montalcino, 12/14 settembre), uno degli appuntamenti più importanti dell’apicoltura italiana.

Quello del miele infatti è uno strano paradosso, che nel nostro Paese vede il dolce prodotto delle api ancora ai fanalini di coda per quanto riguarda i consumi, a differenza degli altri Paesi: in Italia se ne mangiano solo 400 grammi a testa, il 35% in meno rispetto alla media europea, che si attesta intorno ai 600 grammi procapite. Eppure, sostengono gli esperti, il miele è un prodotto dalle importanti proprietà nutritive, costa poco ed è moderno, perché “ready to eat”, sempre pronto per adattarsi perfettamente ad un consumo veloce nei ritmi frenetici della vita quotidiana.

Il miele è anche un prodotto eco-compatibile: ricco di zuccheri semplici come fruttosio e glucosio, di vitamine ed oligoelementi, deve tutte le sue caratteristiche alla natura (piante e api), in quanto non subisce alcuna manipolazione da parte dell'uomo per arrivare sulla nostra tavola. Il grande vantaggio del miele è di apportare all’organismo calorie prontamente disponibili senza richiedere processi digestivi laboriosi. L’importante, sottolineano gli esperti, è che sia artigianale, genuino e soprattutto italiano: per questo è importante leggere bene l’etichetta e scegliere solo miele ove sia riportata chiaramente l’origine geografica e l’indicazione dell’apicoltore che lo ha prodotto. La scelta dei mieli di casa nostra non potrebbe essere più vasta: l’Italia, con notevoli variazioni ambientali e climatiche tra una regione e l'altra, è l’unico Paese al mondo in grado di produrre tantissime qualità di miele, ciascuna con proprietà, gusti, usi e prezzi diversi. Allora, al posto dell’anonimo miele industriale, i consumatori possono scoprire e apprezzare i gusti più ricercati e sfiziosi: il giallo e allegro miele di girasole (si produce in Toscana, Piemonte e Abruzzo); il delicato e fruttato miele di rododendro (si raccoglie sulle Alpi a 2.000 metri di altitudine); il dolcissimo e chiaro miele di sulla (si raccoglie nelle regioni centrali, soprattutto in Toscana).

Ancora oggi però, spiegano i nutrizionisti, il vero problema del miele in Italia è determinato dal fatto che è un alimento vissuto in modo troppo stagionale: gli italiani, in effetti, tendono a consumarlo soprattutto nei mesi invernali, tra novembre e marzo, con un picco nel mese di gennaio. Questo avviene poiché, a differenza del resto d’Europa, da noi il miele rimane confinato in un “ambito curativo”: prodotto salutare, insomma, da usare nei mesi più freddi dell’anno, magari per far fronte ad un brutto mal di gola o ad una tosse persistente, senza ricorrere ai farmaci tradizionali. All’estero, in Paesi come la Germania (1 kg e mezzo procapite), l’Inghilterra (800 grammi) o la Francia (600 grammi), il consumo di miele rappresenta invece una consolidata tradizione alimentare, per la prima colazione ma anche abbinato ad altri cibi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli