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LA FAMIGLIA RESTA IN AZIENDA

Rumors - La leggendaria Tenuta Greppo di Biondi Santi ha un nuovo Ad e Dg: Giampiero Bertolini

Già Marketing & Sales Director di Frescobaldi, guiderà la cantina che, nell’Ottocento, ha inventato il Brunello di Montalcino, oggi della francese Epi
BIONDI SANTI, GIAMPIERO BERTOLINI, GRUPPO EPI, Italia
Giampiero Bertolini sarà il nuovo Ad della Tenuta Greppo di Biondi Santi

Raramente l’ingresso di un cambio di management in un’azienda del vino è “una notizia”. A meno che non si parli di un cantina che, indiscutibilmente, ha segnato la storia di un territorio e di un intero settore. E, così, nella leggendaria epopea della Tenuta Greppo di Biondi Santi, la cantina che, nell’Ottocento, ha inventato il Brunello di Montalcino, vino icona dell’Italia e del mondo, si apre un nuovo capitolo.
Dopo l’importante investimento fatto nel 2017 per rilevarne il controllo (cosa eccezionale per un gruppo francese che, raramente, investe in Italia), il Gruppo Epi (della famiglia Descours, tra le più ricche di Francia, e che possiede altri prestigiosi brand enoici come gli Champagne Piper-Heidsieck e Charles Heidsieck e Chateau La Verreire, nella Valle del Rodano, e altri marchi in altri settori, come la moda, nel segmento del lusso), da rumors WineNews, avrebbe scelto uno dei top manager del vino mondiale per farne il nuovo Amministratore Delegato e Direttore Generale.
Ovvero Giampiero Bertolini, già “Marketing & Sales Director” a livello mondiale della Marchesi Frescobaldi, che prenderà la guida della “culla del Brunello” da novembre 2018, mentre ad assicurare la continuità della presenza della famiglia Biondi Santi in azienda sarà Tancredi Biondi Santi, figlio di Jacopo Biondi Santi e nipote del compianto “custode del Brunello” Franco Biondi Santi.

Così, dunque, prosegue la lunga storia della Tenuta Greppo, che ha dato i natali ad uno dei vini e dei territori più importanti del mondo, partendo dalla visione pionieristica e dalle sperimentazioni enologiche di Clemente Santi, che, con nuove tecniche enologiche, otteneva riconoscimenti per il suo “vino rosso scelto (Brunello) del 1865” (il suo Moscadello fu premiato, riconoscimento straordinario all’epoca, all’Esposizione Universale di Parigi del 1867), per proseguire poi con il nipote, Ferruccio Biondi Santi, il vero “inventore” del Brunello, che selezione e vinificò in purezza un particolare clone di Sangiovese.
Sarà il figlio di Ferruccio, poi, Tancredi Biondi Santi, a mettere a sistema il metodo di produzione, introducendo la pratica della “ricolmatura” delle vecchie Riserve (storica quella realizzata con lo scrittore Mario Soldati ed il giornalista Luigi Veronelli), con vino della stessa annata (la prima volta nel 1927 per le Riserve 1888 e 1891) e artefice del Brunello di Montalcino Riserva 1955, l’unico italiano inserito dalla rivista Usa “Wine Spectator” tra i 12 migliori vini del Novecento.
Una storia lunga e affascinante che è passata da Franco Biondi Santi (morto il 7 aprile 2013, a 91 anni), difensore e baluardo della difesa della tradizione del Brunello di Montalcino, e che oggi vede protagonisti, comunque, in questa cantina, perla del made in Italy nel mondo, ancora Jacopo Biondi Santi e suo figlio Tancredi Biondi Santi

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