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MERCATI

Russia, il bando al vino georgiano apre le porte alla crescita dell’export italiano

Da tensioni con la Georgia, possibilità per il nostro vino, che, anche nella tappa russa di Iem, ha dimostrato di aver ritrovato fiducia e ottimismo
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Russia, il bando al vino georgiano apre le porte all’Italia

Dopo la crisi dell’estate 2008, i rapporti tra Russia e Georgia tornano a farsi tesi, ed uno dei primi provvedimenti della Duma, il Parlamento di Mosca, potrebbe essere il bando alle importazioni del vino georgiano, che negli ultimi anni aveva ripreso a correre tanto da diventare, in termini quantitativi, il terzo fornitore di vini fermi, con una quota del 16,26%, giusto dietro a Spagna e Italia. E proprio il Belpaese, che vanta già una posizione di leadership in valore, con quasi 49 milioni di euro di vino fermo esportati nel primo trimestre 2019, pari ad una quota del 25%, potrebbe trarne beneficio. Il vino, del resto, è uno dei pochi prodotti fuori dalla black list che, dal 2014, ha messo al bando buona parte dell’agroalimentare europeo, come risposta all’embargo europeo deciso a seguito dell’annessione della Crimea dall’Ucraina. Oggi, come hanno raccontato, nei giorni scorsi, i produttori del Belpaese, a WineNews, da “Solo Italiano”, tappa russa del Simply Italian Great Wines targato Iem, che ha toccato Mosca e San Pietroburgo, la Russia è tornata ad essere una meta fondamentale per l’export enoico tricolore, pur con tutte le sue complessità e fragilità, sia politiche che economiche, prima tra tutte l’instabilità del Rublo. Proprio Marina Nedic, alla guida della Iem con Giancarlo Voglino, ha ricordato a WineNews come “il vino italiano in Russia parte già da una posizione privilegiata, ma la crisi tra Mosca e Tblisi offre l’opportunità di andare ad accrescere la nostra quota di mercato, specie sul fronte dei vini fermi, con la Georgia che, al momento, pesa per il 17% di tutte le importazioni della categoria”. Del resto, il vino italiano, come emerge dalle case history di griffe come Masi, Argiolas, Michele Chiarlo, Consorzio dell’Asti, Jermann e tante altre, da anni in Russia con la Iem, gode di grande popolarità, a patto, ovviamente, di presidiare un mercato altamente competitivo e molto ambito, specie da Francia e Spagna.

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