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SALONE DEL GUSTO (TORINO, 26-30 OTTOBRE 2006): “BUONO, PULITO E GIUSTO”, AFFERMA SLOW FOOD. COOP ITALIA SOTTOSCRIVE IN PIENO E AGGIUNGE: “IL CIBO DEVE ESSERE ANCHE ACCESSIBILE, OVVERO ECONOMICO E REPERIBILE”

“Buono, pulito e giusto”, così il cibo secondo la filosofia Slow Food (e questi saranno i tre temi al centro del Salone del Gusto, a Torino dal 26/30 ottobre 2006), ma anche le linee guida di Slow Food per i prossimi anni. Coop Italia, catena leader della grande distribuzione e partner storico di Slow Food al Salone del Gusto, sottoscrive in pieno e aggiunge: “il cibo deve essere anche accessibile, sia dal punto di vista economico sia da quello della reperibilità”. Secondo Coop Italia la qualità, quella vera, garantita dal controllo completo della filiera produttiva, deve uscire dal consumo di nicchia ed allargarsi ad un maggior numero di utenti, pur senza perdere i propri valori legati alla tradizione.
“I consumatori - spiega Carlo Barbieri, responsabile marketing del Canale Supermercati di Coop Italia - devono avere la possibilità di acquistare i prodotti alimentari di qualità al giusto prezzo e nel punto vendita abituale. In un momento di difficoltà economica, visti i costi spesso poco abbordabili della ristorazione tradizionale, la possibilità di acquistare un alimento d’eccellenza ad un prezzo corretto rappresenta la conferma dell’attenzione di Coop Italia verso la difesa degli interessi economici del consumatore. In questa ottica di accessibilità - continua Carlo Barbieri - siamo stati i primi a spalancare le porte dei nostri supermercati a quei tesori dell’agroalimentare italiano altrimenti destinati all’estinzione”.
Coop Italia e Slow Food hanno avviato, nel 2001, un accordo pluriennale per la salvaguardia dei prodotti tipici e delle tradizioni alimentari del nostro Paese, accogliendo nel canale della grande distribuzione i piccoli produttori dei Presidi dell’Arca del Gusto ed aiutandoli a proseguire nel proprio lavoro artigianale. E così migliaia di consumatori hanno avuto l’opportunità di assaggiare per la prima volta la Pesca di Leonforte, i Pistacchi di Bronte, il Salame di Fabriano, il Casizolu sardo o le Mandorle di Noto.
Nel futuro la presenza dei prodotti dei Presidi nei supermercati Coop Italia sarà consolidata, estesa e qualificata ulteriormente: si tratta di un’operazione prima di tutto culturale: legare il punto vendita Coop Italia al suo territorio e ai suoi prodotti tipici di qualità. In certi casi si tratterà di promozioni di breve durata, perché queste produzioni sono davvero limitate, ma è un’occasione unica per assaggiare ed acquistare prodotti di altissima qualità provenienti da tutta Italia, in genere destinati esclusivamente al mercato locale.

Le curiosità di Coop ... dal Salone del Gusto (26/30 ottobre, Torino)
- Un sorso di legalità: il progetto di un nuovo vino prodotto sulle terre confiscate alla mafia
È dal 2003 che Coop distribuisce la pasta, il vino, l’olio e i legumi provenienti dalle cooperative che lavorano i terreni confiscati ai boss mafiosi. Dopo anni di abbandono i terreni degli otto Comuni dell’entroterra palermitano aderenti al Consorzio Sviluppo e Legalità vengono coltivati secondo i criteri dell’agricoltura biologica dai soci delle cooperative sociali, nate grazie al progetto “Libera Terra”. Dalla Sicilia questa importante esperienza è approdata anche in Calabria e nuove cooperative sociali nasceranno in Puglia e Campania.
Da questa esperienza nascono ottimi prodotti dal punto di vista qualitativo, che rappresentano anche un simbolo, un importante segnale di impegno e di rinascita, la dimostrazione che con la legalità organizzata si può combattere la criminalità organizzata e condurre nella legalità imprese che producono, stanno sul mercato e garantiscono sul territorio lavoro onesto e regolarmente retribuito. Il 29 ottobre (ore 14,30) Don Luigi Ciotti presenterà il progetto del vino “Centopassi”, un rosso di nuova produzione che sarà commercializzato dal prossimo anno con uve dell’ultima vendemmia. Il vino arriverà, ma … l’etichetta è già pronta, ideata e disegnata dagli studenti dell’Istituto per arti grafiche e fotografiche G.Bodoni di Torino, che hanno compiuto un percorso didattico e formativo che li ha portati a conoscere ed approfondire la realtà delle produzioni sui terreni confiscati alla mafia: agli incontri con Gian Carlo Caselli e Giovanni Impastato è seguito un viaggio in Sicilia di una delegazione di studenti e insegnanti che hanno visitato i terreni, i luoghi, incontrato i soci della Cooperativa Placido Rizzotto.
Dopo il vino bianco Placido, dedicato alla memoria del sindacalista assassinato dalla mafia nel ’48, ecco quindi un altro vino dal nome evocativo, Centopassi, questa volta tratto dall’omonimo film di Marco Tullio Giordana sulla vita di Peppino Impastato, anch’esso ucciso dalla mafia a Cinisi. E’ attraverso un concorso, al quale hanno partecipato gli studenti di quattro classi, che la giuria ha scelto l’etichetta vincitrice, quella di Mario D’Alessandro che sarà presente all’iniziativa. Giurato d’eccezione, tra gli altri, anche Claudio Fava, co-sceneggiatore del film.

- Quando il gusto è … “responsabile”: i vini prodotti nel Carcere di Velletri, le produzioni orticole dal Burkina Faso …
Esiste anche l’aspetto “responsabile” del gusto, che fa stare bene il palato e offre contemporaneamente l’opportunità di un gesto solidale e di responsabilità sociale. A partire dai vini prodotti dai detenuti del Carcere di Velletri, alle porte di Roma, che hanno costituito una piccola cooperativa attraverso la quale, con il lavoro in vigna e nei campi, stanno pagando il loro debito alla società. I nomi dei vini sono particolari, perché evocano, in modo ironico e creativo, il mondo dal quale provengono: lo Chardonnay si chiama “Quarto di luna”, ad immaginare un cielo notturno visto a riquadri dall’interno di una cella; il Sangiovese ha un nome ancora più esplicito, “Le sette mandate”; ad essi si aggiunge, ogni mese di novembre, il rosso novello “Fuggiasco” e, ultima produzione Il Recluso, sia bianco che rosso.
Il progetto “Terra Equa in Burkina Faso” vede Coop Italia impegnata a fianco del Movimento Shalom onlus: in Burkina Faso, uno dei paesi africani più poveri della fascia saheliana, saranno avviate nei prossimi anni, grazie anche al sostegno di Coop, nuove filiere produttive orticole eco-compatibili e biologiche. L’obiettivo è l’autosufficienza economica delle imprese cooperative agricole del Burkina Faso e delle migliaia di agricoltori che le compongono. Coop Italia importa già dal 1996 centinaia di tonnellate di fagiolini verdi provenienti dal Paese africano, dando così un sostegno economico a centinaia di famiglie contadine.

Mamma, come si fa il formaggio? I bambini a “scuola del gusto”
Da sempre attenta al mondo dei bambini, Coop Italia ha in atto da molti anni una sinergia con le scuole italiane, in cui vengono organizzati corsi e laboratori pratici sulla corretta alimentazione e le caratteristiche dei prodotti made in Italy: “in base alla nostra lunga esperienza con i bambini - continua Carlo Barbieri - possiamo affermare con tutta certezza che questo argomento li entusiasma, soprattutto se sono loro stessi a cucinare e a manipolare il cibo.
Del resto il gusto si forma in giovane età. A scuola non basta che le mense adottino regimi alimentari studiati da dietologi, è indispensabile che si studino sui libri e nella pratica i principi dell’educazione alimentare”. Quest’anno così abbiamo organizzato, per gli studenti in visita (più di 5.000 parteciparono alla scorsa edizione), una serie di “laboratori del gusto”, che spaziano da come si fa il pane a come si produce il formaggio, a come nasce il succo d’uva.
E, grazie agli animatori della Cooperativa Pandora di Milano, che si ispira ai principi del metodo Montessori, i piccoli “consumatori consapevoli” di domani saranno coinvolti in percorsi didattico-sensoriali basati sulla “didattica del fare”, per imparare in prima persona come nascono i prodotti a partire dalla materia prima.

E’ il supermercato Coop di Gavorrano, in Toscana, il punto vendita più accogliente d’Italia per i disabili

E’ il supermercato Coop di Bagno di Gavorrano (Grosseto) il punto vendita più accogliente d’Italia per i disabili. Lo ha decretato, con il premio Ethic Award, il settimanale economico GdoWeek.
Il supermercato toscano è stato interamente ristrutturato con la consulenza e la collaborazione di associazioni di disabili: un’autentica novità nel panorama della grande distribuzione italiana. A volte basta poco: una bilancia dell’ortofrutta posizionata un po’ più in basso. Il corridoio tra uno scaffale e l’altro più largo; circa 1 metro e 90 come quello che si trova negli ipermercati anche se qui l’area di vendita è infinitamente più piccola (circa 900 mq) e nessun punto di passaggio inferiore a 1 metro e 50 (lo spazio necessario per girare a 360° con una carrozzina).
Ma c’è anche un percorso tattile che parte dall’esterno e raggiunge tutti i banchi assistiti (forneria e pasticceria, gastronomia, macelleria). Di fatto un percorso dove le mattonelle dalle diverse scanalature offrono informazioni direzionali a chi non vedente vi si appoggia con un bastone e sedute di sosta con mappe in braille dell’intera area di vendita.
Vicino ai banchi appoggi ischiatici che vanno bene anche per gli anziani durante le attese. E un’isola protetta in mezzo al parcheggio (circa 115 i posti auto) dove possono aspettare senza timore mamme con passeggino. E, oltre alle modifiche architettoniche, un lavoro capillare di formazione e sensibilizzazione del personale.

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