
Saper scrivere la storia, e restare al tempo stesso contemporanei, è prerogativa dei grandi vini. Tra questi può rientrare a buon diritto il Fojaneghe, vino storico della cantina trentina Conti Bossi Fedrigotti, primo esempio di uvaggio bordolese in Italia, nato nel 1961, per intuizione del Conte Federico Bossi Fedrigotti, che dopo un viaggio a Bordeaux nel 1957, si convinse e persuase i tecnici della scuola di San Michele all’Adige che lo accompagnarono dell’opportunità di approfondire come il sistema bordolese potesse essere applicato con profitto a caratteristiche pedologiche e climatiche del tutto differenti ai piedi delle Alpi, con l’idea di ottenere un vino di raffinata eleganza più che di forza e complessità. Caratteristiche a cui contribuì anche il terroir: perfetta ubicazione dei vigneti della tenuta che ne porta il nome situata in Vallagarina ad una altitudine di 300 metri sul livello del mare, caratterizzata da terreni basaltico-calcarei, buona escursione termica e ottima ventilazione grazie al vento Ora proveniente dal vicino Lago di Garda. Nacque così, dunque, nel 1961 il Fojaneghe, il primo bordolese italiano: rinnovato negli anni grazie al supporto del Gruppo Tecnico Masi, che con una degustazione verticale (annata 1993, 2007, 2011, 2012 e 2016), al centro, nei giorni scorsi a Verona, dell’edizione n. 35 del “Seminario Masi”, che dal 2007 vede la storica cantina trentina nel proprio alveo.
“Il Fojaneghe, che ha anticipato in tempi non sospetti i Supertuscan, non solo si è ispirato ai vini di Bordeaux, ma ne ha proposto una nuova espressione grazie alle particolari condizioni dell’area delle Dolomiti che hanno regalato un vino naturalmente elegante pur strutturato, dal finale lungo e vellutato”, ha commentato Sandro Boscaini, presidente Masi. Che ha aggiunto: “il Fojaneghe, insieme ad altri nobili esempi in regione, è vino territoriale per eccellenza e primo esempio di vino italiano global: apprezzato nel mondo, unisce la cultura trentina e quella bordolese. Il cambiamento climatico degli ultimi decenni ancor più conferma la validità dell’intuizione: i vini di altura hanno come punto di forza eleganza ed equilibrio senza quell’eccesso di alcol e potente struttura che si riscontrano nei climi più caldi”.
E così, nella degustazione, la vendemmia 1993 (con il Fojaneghe fatto al 55% di Merlot, e per il resto da Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc) è un’annata che ha saputo esprimere la tipicità di Fojaneghe con la sua eleganza e struttura. Il carattere fruttato e la finezza tannica sono ben bilanciati, con una spiccata freschezza che ne ha permesso l’evoluzione positiva nel tempo. Di contro, la 2007 (45% Merlot; 40% Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc; 15% Teroldego), ha evidenziato la potenza e la complessità del Fojaneghe, con note di frutta rossa matura e spezie, supportate da una struttura tannica vellutata, con una bella freschezza al palato, per un grande equilibrio ed una grande longevità. La vendemmia 2011 (la n. 50, ndr), anche in questo caso con l’uvaggio identico a quello della 2007 (45% Merlot; 40% Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc; 15% Teroldego), invece, ha portato nel calice una grande complessità, un perfetto equilibrio tra frutta matura e spezie dolci, con tannini rotondi e ben integrati, ed una persistenza che testimonia l’evoluzione ottimale del vino, anche se giovane, che lascia intendere ancora una grande longevità. Così come la vendemmia 2012, annata definita come quella dell’equilibrio perfetto, in cui il Fojaneghe (anche in questo caso l’uvaggio è 45% Merlot; 40% Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc; 15% Teroldego) si distingue per la sua ricchezza aromatica, con note di frutta rossa, tabacco e spezie leggere, che fanno spiccare freschezza ed eleganza. La 2016, infine (dove le uve sono 55% Merlot e 45% Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc), ha presentato un vino in grande forma, con un bouquet complesso che spazia dalla frutta matura ai sentori di pepe nero, tabacco e cioccolato, con una freschezza perfetta e tannini morbidi che danno persistenza al finale ad un vino che ha ancora una grande capacità di evoluzione nel tempo.
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