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CONTEST OLTREOCEANO

“Say Parmigiano Reggiano”, il Consorzio rafforza la Dop in Usa: Whoopi Goldberg in prima fila

Campagna di marketing per distinguere il formaggio made in Italy dai suoi imitatori. All’orizzonte i dazi sull’export europeo promessi da Trump

Nei prossimi mesi negli Usa i passanti potranno essere fermati per strada dallo chef e personaggio televisivo David Rocco ed invitati a partecipare ad un particolare contest: tentare di pronunciare correttamente davanti ad una telecamera il nome, non facile per gli anglofoni, “Parmigiano Reggiano”. Come premio di consolazione, per chi non vi riuscirà, saranno distribuite scaglie di formaggio con l’obiettivo di esortarli ad astenersi dall’utilizzare termini come “parmesan” o “parm”. È la nuova campagna lanciata negli Stati Uniti dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, dal titolo “Pronunciation Challenge”, che mira ad informare e aiutare i consumatori americani, amanti del prodotto, a distinguere l’originale Dop italiana dai formaggi similari presenti sul mercato.
La strategia di marketing sarà sostenuta anche da un concorso a premi sui social che incoraggerà il pubblico statunitense a registrare e condividere i propri tentativi utilizzando l’hashtag #sayparmigianoreggiano sui propri canali: il primo classificato riceverà una forma intera di Parmigiano Reggiano, il secondo una mezza forma di formaggio, il terzo tre spicchi. La campagna ha immediatamente trovato una sostenitrice d’eccezione: Whoopi Goldberg, l’attrice premio Oscar e star di film storici quali “Il colore viola”, “Ghost - Fantasma” e “Sister Act”, grande amante del Parmigiano Reggiano. Tanto che - durante la rubrica “Whoopi’s Favorite Things”, all’interno del programma televisivo “The View” sulla Abc (nel 2024 due milioni e mezzo di spettatori medi a puntata) - Goldberg ha mostrato una forma di Parmigiano Reggiano serigrafata con il suo volto e con l’hashtag della campagna, esibendosi in una (quasi) perfetta pronuncia del nome della Dop, diventando di fatto la prima partecipante del contest.
La mossa del Consorzio arriva a pochi giorni dall’elezione di Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti d’America (il n. 47) e che in campagna elettorale ha promesso una politica di protezionismo forte e dazi fra il 10% e il 20%, anche nei confronti dell’export europeo (per non parlare di quello cinese, che rischia dazi fino al 60%. Il settore agroalimentare italiano, che ha negli Usa uno dei mercati più fiorenti, guarda con attenzione le mosse in questo senso del neo-rieletto presidente. Gli Stati Uniti rappresentano infatti il più grande mercato estero della Dop, con oltre 14.000 tonnellate esportate nel solo 2023 (+7,7% rispetto al 2022), pari al 22,5% della quota export. Inoltre, nel primo semestre 2024, le esportazioni hanno segnato un +21,7% sullo stesso periodo del 2023 (7.736 tonnellate contro 6.359).
E proprio per tutelare il grande amore che i consumatori americani dimostrano per il Parmigiano Reggiano, il Consorzio sta portando avanti una battaglia contro la possibilità che prenda piede un contesto di misure restrittive al commercio dei latticini. Negli Usa, infatti, il Parmigiano Reggiano copre meno del 5% del mercato dei formaggi duri e viene venduto a un prezzo doppio di quello dei parmesan locali. Inoltre, la Dop viene venduta a 20 dollari a libbra, a differenza dei 10 dollari a libbra del parmesan. Negli Stati Uniti chi compra il Parmigiano Reggiano fa una scelta consapevole: ha infatti un 95% di mercato di alternative che costano la metà. Il Consorzio ritiene che imporre dazi sulla Dop sarebbe una scelta che danneggerebbe tutti: aumenterebbe solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali. Proprio per sostenere la crescita in questo Paese, oltre a consolidare un forte investimento per attività di digital e influencer marketing, un’intensa attività di pubbliche relazioni e media relations, partecipazione a fiere ed eventi, attivazione e presidio dei punti vendita e supporto agli operatori, il Consorzio ha ufficializzato lo scorso 27 luglio (anniversario dei 90 anni dalla fondazione) l’apertura di un ufficio operativo (corporation) per avere una maggiore efficacia nelle operazioni di promozione e di tutela.

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