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VINO E FINANZA

Se la botte non si compra, ma si prende in affitto. Tra flessibilità e gestione dei costi

Un tipo di business già diffuso in Francia e in Spagna, e che si sta facendo largo anche in Italia. A WineNews, Stefano Cordero di Montezemolo
AFFITTO, BOTTI, STEFANO CORDERO DI MONTEZEMOLO, vino, Italia
Se la botte non si compra, ma si prende in affitto. Tra flessibilità e gestione dei costi

Come una flotta di auto aziendali si può prendere in leasing, da qualche tempo anche le botti per produrre vino si possono prendere in affitto. Con più aspetti convenienti che, soprattutto in tempi come questi in cui la liquidità è una criticità importante per tante cantine, non sono di poco conto. La detraibilità della spesa, la non immobilizzazione di capitale, la gestione degli spazi in cantina. A spiegarlo, a WineNews, Stefano Cordero di Montezemolo, docente di Economia del Vino all’Università di Firenze, e advisor in Italia di H&A Barrels Management, società nata qualche anno fa a Bordeaux, che anni fa ha lanciato questo tipo di business in Francia, e pian piano ha conquistato tanti mercati importanti, come la Spagna, e da qualche tempo cresce anche in Italia, soprattutto in territori come Barolo e Barbaresco, Montalcino, la Valpolicella e Bolgheri, per fare solo degli esempi.
“Il concetto è semplice: la società acquista le botti dalla tonnellerie che, aspetto importante, viene scelta direttamente dal produttore di vino, che si parli di barrique, di botti grandi o di botti di altro genere. E poi le affitta alle cantine, e una volta finito il periodo di affitto le ritira e le rivende ai produttori di spirits, di birre e così via, creando un circolo virtuoso. Non è un caso che questo tipo di business sia nato a Bordeaux, in una zona in cui oltre a tanti grandi cantine ci sono anche molti produttori di Cognac e non solo”.
Un servizio interessante, sottolinea Montezemolo, tenuto conto di diversi fattori: “innanzitutto in Italia in media una botte viene utilizzata per un periodo tra i 3 ed i 5 anni, ma c’è anche chi, come accade soprattutto in Francia, le sostituisce quasi annualmente. Con costi sul capitale di non poco conto. In ogni caso, spesso per acquistare si accede a forme di finanziamento che durano oltre la durata stessa del bene, e questo, da un punto di vista finanziario, è improprio. Inoltre, noleggiando, invece, che acquistando la spesa è detraibile, non si immobilizza capitale, ed in più alla fine della locazione non c’è il problema di dover far spazio in cantina o smaltire la vecchia botta, perchè si occupa di tutto la società, che inoltre traccia e certifica tutto il percorso della botte stessa. Senza contare la flessibilità di questo strumento, visto che, soprattutto le piccole cantine, al variare dalle quantità di ogni vendemmia, posso avere bisogno di un numero maggiore o inferiore di botti di anno in anno, e questo tipo di business consente di avere in cantina e di pagare solo quelle che effettivamente servono di volta in volta”.
In un mondo agricolo e della produzione di vino che sempre più, dunque, si affida a servizi terziarizzati, per un maggior bisogno di efficientamento delle risorse, di flessibilità e di ristrutturazione dei costi, anche il segmento delle botti non fa più eccezione.

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