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SERGIO ZINGARELLI (PRESIDENTE DI ROCCA DELLE MACIE) COME JOSEF K.: INSPIEGABILMENTE SOTTO PROCESSO

Italia
Sergio Zingarelli

Da qualche tempo, il mondo del vino ha appreso (ma da chi?) che Rocca delle Macìe, storica azienda del Chianti Classico, è ormai sull’orlo della rovina. Le sempre più insistenti indiscrezioni si sono trasformate progressivamente in veri e propri bollettini sullo stato della sua crisi irreversibile: sospensione del pagamento degli stipendi, amministrazione controllata, proprietà a forte rischio di fallimento, chiusura dell’attività ... E, come nel racconto di Franz Kafka “Il Processo”, ci aspettiamo da un momento all’altro l’arrivo dei due individui, vestiti di una singolare e complicata uniforme, ad annunziare a Sergio Zingarelli, alias Josef K., che è in arresto, ma non è gli è dato sapere il perché.

Nella immaginifica poetica kafkiana, vige una suprema istanza, irraggiungibile, misteriosa e invisibile, da cui dipende l’esistenza stessa dell’individuo, ma in questo caso, abbiamo a che fare molto più semplicemente con una non-notizia, una serie di rumors, voci e pettegolezzi incontrollati, capaci di generare sentenze senza appello, ma prive di ogni fondamento.

“Voci di questo genere girano spesso nel mondo del vino e hanno interessato molte realtà. Ma quelle degli ultimi tempi sulla mia azienda - spiega Sergio Zingarelli, presidente di Rocca delle Macìe - sono davvero esagerate e inspiegabili. Non ci interessa sapere chi le abbia diffuse, ma sentire voci di tal genere lascia letteralmente stupiti, tanto più perché sono delle menzogne assolute, che non si merita né l’azienda né la famiglia Zingarelli. In trenta anni di storia, infatti, Rocca delle Macìe ha lavorato sempre con l’obbiettivo di migliorarsi e senza travalicare i propri confini operativi. E’ tuttavia vero - continua il presidente di Rocca di Macìe - che il 2002 e il 2003 sono stati due anni difficili, come lo sono stati per quasi tutte le aziende toscane. L’attività imprenditoriale espone sempre a dei rischi importanti, ma questi non hanno mai messo in pericolo Rocca delle Macìe, né dal punto di vista della sua operatività, né da quello della sua proprietà, che è e resta saldamente nelle mani della mia famiglia. Gli ingenti investimenti effettuati dal 1997 al 2004, che hanno visto acquisizioni importanti di nuove tenute e un piano organico di rinnovo dei vigneti, hanno portato ad un aggravio sulla parte finanziaria del bilancio, ma hanno permesso all’azienda di privilegiare i prodotti di maggior livello qualitativo ed a più alta marginalità”.

“I dati 2004 e le previsioni 2005 vedono il marchio Rocca delle Macìe confermare - continua Zingarelli - la sua solidità commerciale e il suo posizionamento acquisito sul mercato, anche con delle controtendenze sui risultati dei vini toscani, per esempio nel mercato tedesco, grazie ad una oculata politica dei prezzi sul modello dei cosiddetti “vini intelligenti”.


Rocca delle Macìe: storia e cifre

Si deve alla felice intuizione di Italo Zingarelli (produttore cinematografico a cui si deve il lancio della coppia di attori Bud Spencer e Terence Hill) la nascita di questa azienda chiantigiana, agli inizi degli anni ’70. Attualmente, l’estensione della proprietà, che insiste nel comune di Castellina in Chianti, conta su 500 ettari totali, suddivisi fra le quattro tenute principali: “Macìe”, “Fizzano”, “Sant’Alfonso” e “Le Tavolelle”, dove sorge la nuova barriccaia dalla capienza di quasi 1.000 barriques. Altre due aziende di proprietà di Rocca delle Macìe si trovano, invece, in Maremma, nel comune di Scansano, e sono “Campomaccione” e “Casamaria”, rispettivamente di 80 e 67 ettari di estensione totale. Gli ettari vitati complessivi di Rocca delle Macìe sono 200: 110 ettari coltivati a Chianti Classico, 44 a Morellino di Scansano e 46 suddivisi fra Chianti e Colli dell’Etruria Centrale. La produzione annua di bottiglie è di oltre 4 milioni di pezzi. Rocca delle Macìe è anche distributore dei vini del “Consorzio Produttori Vini di Manduria” (Puglia), della fattoria “La Rivolta” e dell’azienda agricola “Macchialupa” (Campania), del marchio “Villa Vescovile” (vini prodotti dalla cantina trentina La Vis per Rocca delle Maciè), della Cantina “Riccardo Fratus” (Franciacorta), de “I Comunali” e de “La Serena” (Montalcino).

Franco Pallini

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