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VINO & SCIENZA

Sì a vino rosso, agnello e formaggio, no al sale: il cibo, per la scienza, contrasta l’Alzheimer

Lo studio, condotto dalla Iowa State University, dimostra che la bevanda è in grado di migliorare la funzione cognitiva a lungo termine
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Vino rosso, formaggio e agnello, secondo uno studio, contrastano l’Alzheimer

C’è chi sostiene che sia un toccasana, ovviamente nelle giuste dosi, e chi, invece, è favorevole al “consumo zero”. Opinioni divergenti, che spaziano tra benefici per la salute e “un piacere” da eliminare, ma che non troveranno mai, probabilmente, un punto di incontro. Ma la scienza va avanti con le sue ricerche, a dimostrazione che il tema interessa ed appassiona, come dimostra lo studio pubblicato sul “Journal of Alzheimer’s Disease” che sostiene che un bicchiere di vino rosso ogni giorno, così come mangiare formaggio e un pasto settimanale a base di agnello, riescono a ridurre il rischio di demenza per merito dei livelli di proteine in grado di aiutare il cervello. Lo studio della Iowa State University su 1.800 inglesi della Uk Biobank, di età compresa tra 46 e 77 anni, ha scoperto che il troppo sale era il principale responsabile della compromissione della funzione cognitiva, ma una dose giornaliera di vino e formaggio ha, invece, aiutato, come riporta il sito “The Drink Business”. Ad i partecipanti allo studio, scelti tra approfondite informazioni genetiche e sanitarie, è stato chiesto quale fosse il loro consumo di una lista di alimenti quali frutta fresca, frutta secca, verdure crude e insalata, verdure cotte, pesce azzurro, pesce magro, carne lavorata, pollame, manzo, agnello, carne di maiale, formaggio, pane, cereali, tè e caffè, birra e sidro, vino rosso, vino bianco, champagne e liquori. È stato, quindi, chiesto loro di completare un Fluid Intelligence Test (Fit) dal 2006 al 2010 e, di nuovo, in due valutazioni di follow-up dal 2012 al 2013 e dal 2015 al 2016.
È stato dimostrato che il formaggio è l’alimento più protettivo contro i problemi cognitivi, anche in età avanzata. Inoltre, è stato scoperto che un bicchiere giornalieri di alcol, in particolare vino rosso, e l’agnello consumato settimanalmente (ma non altre carni rosse) migliorano la funzione cognitiva a lungo termine. Si è scoperto che il sale è il prodotto peggiore da consumare, con il rischio di Alzheimer significativamente aumentato quando veniva consumato in quantità elevate.
Dunque, la dieta potrebbe aiutare il nostro cervello in modo importante, ed il dottorando in Neuroscienze, Brandon Klinedinst, ha sostenuto che i fattori genetici potrebbero entrare in gioco, ma che “le giuste scelte alimentari possono prevenire del tutto la malattia e il declino cognitivo” e quindi “forse la soluzione miracolosa che stiamo cercando è migliorare il modo in cui mangiamo. Sapere quello che comporta contribuisce ad una migliore comprensione dell’Alzheimer ed a mettere questa malattia su una traiettoria inversa”.

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