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SIAMO CERTI CHE “TOSCANI SI NASCE E NON SI DIVENTA”? A SMENTIRE IL CELEBRE PROVERBIO IL TOSCANO STESSO - NEL SENSO DEL SIGARO ITALIANO PIU’ FAMOSO NEL MONDO - CHE SALE IN CATTEDRA CON SEMINARI E CORSI DI FORMAZIONE

Italia
Sigari e vino

Ai nastri di partenza i corsi di formazione e i seminari organizzati dal “Club Amici del Toscano”, in collaborazione con Ais: si comincia, a Milano, il 25 febbraio, Hotel Marriott, dalle ore 15 alle 19, per poi proseguire il 4 marzo nel ristorante Cigar Club Hemingway di Roma.

L’occasione è di quelle imperdibili per gli autentici gourmet. Si tratta, infatti, di veri e propri corsi rivolti a chi vuole acquisire una conoscenza più approfondita sul mondo del sigaro, ovviamente made in Italy. Le lezioni, che non saranno dei master universitari e nemmeno caratterizzate da spirito imprenditoriale, saranno condotte da Fabrizio Franchi (“Club Amici del Toscano”) e fresco autore del libro “Il Toscano nel bicchiere”.

Lo scopo è eminentemente culturale: saranno protagoniste non solo la storia e la produzione del Toscano, ma l’intera filiera del tabacco - con un occhio di riguardo al Kentucky che rischia l’estinzione se non verrà tutelato. Il sigaro toscano infatti è ottenuto da questa varietà, di cui l’Italia è l’unico Paese comunitario produttore. Il crescente successo del sigaro toscano in Italia e nel mondo non è stato estraneo al parere favorevole della Comunità Europea per l’inserimento dei derivati dal tabacco nella lista dei prodotti ammissibili come denominazione di origine (Dop e Igp). Tale riconoscimento rappresenta una garanzia per il sigaro toscano di qualità che così potrà rimanere un prodotto italiano protetto dai tentativi di imitazione e sostenuto da iniziative di valorizzazione come la “strada del sigaro”, con itinerari culturali e gastronomici legati alle produzioni tipiche alimentari”.

Ma le lezioni non saranno soltanto teoria. Ci sarà infatti ampio spazio per l’analisi organolettica e sensoriale, con la degustazione dei classici Toscano in abbinamento a vini, vini liquorosi e distillati, senza dimenticare il buon confronto con il caffè e il cioccolato. Ecco allora che il “Garibaldi”, caro a Mario Soldati, diventerà pura gioia affiancato ad un Taurasi o il classico Toscano con un Albana passito, un Extravecchio col Brunello di Montalcino, un Toscano antica riserva con un Friuli Sauvignon, un Moro - unico sigaro nella storia presentato, come un grande vino, in formato magnum - da gustare con un Bas Armagnac. Estremamente utile, infine, la parte dedicata alla conservazione e affinamento del prodotto, molto spesso sottovalutata.

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