“Vittoria! Abbiamo votato al Parlamento europeo per difendere la produzione vinicola, un’eccellenza italiana portabandiera della nostra nazione nel mondo. Dobbiamo promuovere il consumo responsabile, senza criminalizzare il vino o favorire i nostri competitor”. Parole, affidate a Twitter, che arrivano da Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, europarlamentare nel gruppo del Ppe, ed unico dei leader dei grandi partiti italiani ad essersi espresso esplicitamente (ad ora), sul voto, positivo, agli emendamenti al “Beating Cancer Plan” (presentati a prima firma da da Paolo De Castro, espressione del Pd e coordinatore del Gruppo Socialisti & Democratici in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, ed Herbert Dorfmann, del Südtiroler Volkspartei e nel Partito Popolare Europeo).
Una dichiarazione importante, da uno dei politici italiani tutt’oggi più influenti, che, ad ora, resta l’unico di un leader di partito, su una vicenda importantissima per un settore strategico, dal punto di vista economico, sociale, paesaggistico e culturale del Belpaese. Per il quale, tra l’altro, il vino è un patrimonio nazionale. Lo dice la legge “238”, il “Testo Unico” del vino, che all’articolo 1, recita: “Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.
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