Le sfide all’orizzonte del 2030 ed il ruolo del vino e degli spirits nel raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda Onu e della COP26 al centro del simposio “Act for Change”, di scena il 20 e 21 giugno alla Cité du Vin, nella cornice della “Bordeaux Wine Week”: una serie di dibattiti, organizzati di Vinexposium (tra i partner il Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale e Ita - Italian Trade Agency), per analizzare e cercare di comprendere il futuro del settore e quindi per riflettere e confrontarsi su possibili soluzioni durature, con esperti e professionisti di tutto il mondo che si ritroveranno per comprendere e apprendere le grandi evoluzioni che ci aspettano e gli impatti che queste avranno sulla produzione, sul consumo e sulla distribuzione di vini e alcolici nel 2030.
Il 20 giugno sarà dedicato alla decodifica dei grandi cambiamenti futuri e si soffermerà sulle principali evoluzioni che si imporranno nei prossimi anni, a partire da “Qual è il futuro dei grandi vini ?”, uno scambio tra Olivier Bernard di Domaine de Chevalier e Xavier Rousset, fondatore di “Trade”. Quindi, la tavola rotonda “L’evoluzione delle abitudini di consumo : quali profili organolettici sedurranno i consumatori nel 2030?”, moderata da Jane Anson, ed a seguire “L’evoluzione delle abitudini di consumo : che tipologia di packaging affascinerà i consumatori del 2030?”. Ancora più interessante “Viticoltura e cambiamento climatico: quali le conseguenze?”, con il contributo di ricercatori come Nathalie Ollat, dottoressa in scienze agronomiche, ingegnere di ricerca Inrae e direttrice dell’Umr (Unité mixte de recherche) “Ecophysiologie et Génomique Fonctionnelle de la Vigne”. Chiude la giornata di lavori “La digitalizzazione, i vini e gli spirits”.
Il 21 giugno, alla luce delle conclusioni del giorno precedente, il Simposio “Act for Change” affronterà il ruolo dell’innovazione nella trasformazione delle pratiche vitivinicole e la rivoluzione della distribuzione nel mondo di domani. Gli sconvolgimenti cui è sottoposto il mondo, con ricadute in termini di costi alla produzione e alla vendita saranno al centro di “La geopolitica, il vino e gli spirits”. “L’agroecologia in materie di produzione : quali innovazioni ci aspettano in futuro?” risponde invece al altre domande, dai cambiamenti responsabili che si possono integrare nella viticoltura di domani a come aiutare i produttori a identificare le buone pratiche. E ancora, “Globalizzazione, e-commerce, rincaro e decarbonizzazione della product chain, trasparenza dei prezzi su internet, informazione sovrabbondante ai consumatori”, e “Il futuro che attende vini e spirits all’orizzonte del 2030” e “Il futuro che attende vini e spirits all’orizzonte del 2030”, uno scambio di esperienze volto a una riflessione sul futuro che il settore si deve costruire alla luce dei cambiamenti in atto.
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