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SIMPOSIO SPUMANTI MADE IN ITALY: SEMPRE IN CRESCITA LE “BOLLICINE” ITALIANE (+1, 5%). FLESSIBILITÀ DI DISCIPLINARI E SEMPLICITÀ DI DESIGNAZIONE: LE INDICAZIONI

Cresce di poco (+0,5%) in quantità; meglio (+1,5%) in valore; comunque un buon segnale se raffrontato al crollo di altri vini effervescenti come Champagne (-20% in quantità,-35% in valore): ecco i primi dati pervenuti da Usa, Regno Unito, Canada, Singapore positivi nel primo quadrimestre 2009 sulle spedizioni di bottiglie di spumanti italiani all’estero. Ma, nel Simposio sulla spumantistica, nei giorni scorsi, è stato sottolineato che “l’Italia deve dotarsi di una strategia complessiva e integrata per guardare al futuro con prospettive favorevoli”.

Michele Zanardo, vice presidente del Comitato Nazionale Vini, nel portare i saluti del Ministro Luca Zaia, è stato chiaro: “la nuova Ocm parla di mercato e di liberalizzazione, molto meno di produzione e sempre meno di aiuti. Occorre essere vigili, ma dinamici”. Un messaggio ripreso e sottolineato anche da Federico Castellucci, direttore Oiv, organizzazione mondiale intergovernativa del vino di Parigi: “il mercato degli spumanti italiani, negli ultimi 5 anni, si è consolidato in volumi e in valore, ma bisogna crescere in mercati nuovi e nei Paesi nuovi consumatori con sistemi forti e semplici. Il consumatore mondiale ha sete di vini e gli spumanti rispondono ad attuali e moderne esigenze di consumo”.

Nella dieci relazioni su “viticoltura & enologia”, le principali università italiane hanno fatto il punto sulla qualità e sui percorsi ancora evolutivi della cura e gestione dei vigneti specializzati, dei vitigni, delle uve, dei vini, con particolare riferimento alle esperienze Docg di Asti e Franciacorta, di Doc Trento e Prosecco: la valutazione date è quella che le produzioni nazionali sono cresciute in qualità, ma sono oggi i dettagli tecnici che possono ancora migliorare.

Il patron del Forum degli Spumanti e delle Bollicine Giampietro Comolli: “è necessario rispettare il ricco patrimonio italiano e le identità più affermate, ma in una ottica strategica diversa a seconda del mercato e dei paesi esteri che reclamano messaggi chiari, precisi e semplici. Le identità di prodotto e di tipologia legate ad un territorio noto e ampio sono le prerogative in ordine di importanza che si devono attuare nel breve periodo. Prosecco Doc e Franciacorta Docg sono gli esempi da imitare in una logica nazionale”.

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