“La Slow Wine Fair persegue un obiettivo importante e ambizioso: cambiare l’approccio all’agricoltura attraverso la produzione di vino. Le 1.000 aziende in Slow Wine Fair hanno fatto, da tempo, una scelta precisa, che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi; inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del loro terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversità, e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunità di appartenenza”. Parole di Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition, oggi nella presentazione del programma definitivo della Slow Wine Fair 2024, a Bologna, dal 25 al 27 febbraio (che WineNews ha approfondito qui). “Oltre il 50% delle aziende sono certificate biologiche o biodinamiche e indicano con chiarezza come fare agricoltura in modo profittevole e sostenibile, avendo cura della fertilità del suolo, tema portante di questa terza edizione, della salute dell’ambiente e delle persone. Un suolo sano costituisce, infatti - spiega Giancarlo Gariglio - la base essenziale dell’economia, della società e dell’ambiente, in quanto produce alimenti, accresce la nostra resilienza ai cambiamenti climatici e favorisce il nostro benessere. I professionisti e gli appassionati che si riuniranno nei padiglioni di BolognaFiere sono i veri ambasciatori di questo profondo cambiamento, che dobbiamo per forza di cose imprimere al nostro sistema agricolo”.
“Negli ultimi 10 anni le superfici di vite coltivate a biologico sono aumentate del 145% - sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio - e la viticoltura bio copre una superficie di quasi 136.000 ettari, il 19% dell’intera viticoltura nazionale, con picchi che toccano il 38% in regioni fortemente vocate come la Toscana, dove, nel Chianti Classico, i vigneti bio hanno ormai superato il 50% del totale. La viticoltura bio rappresenta un esempio eccellente di resilienza e adattamento alla crisi climatica, che contribuisce contemporaneamente a preservare la fertilità del suolo e degli ecosistemi. Rappresenta un modello virtuoso in grado di unire il valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine del nostro Paese a quello della sostenibilità del biologico. A Slow Wine Fair, che consolida la partnership FederBio-Slow Food-BolognaFiere, abbiamo organizzato un evento dedicato alla viticoltura bio come metodo di produzione per affrontare gli impatti climatici: in questo evento presenteremo esempi concreti di monitoraggio della biodiversità e della qualità dei suoli. Questi esempi permettono di progettare una strategia agronomica per creare un “sistema vigneto” in grado di rispondere agli shock climatici utilizzando gli elementi di criticità. Ciò consente di adottare soluzioni innovative basate sull’agroecologia e capaci di accrescere la resilienza delle piante nel loro ambiente”.
Organizzata da BolognaFiere e Sana, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food , Slow Wine Fair è nata dal connubio fra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con Sana e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale: “con Slow Wine Fair, BolognaFiere prosegue nel suo percorso di realizzazione di progetti expo dedicati alla business community del food service e dell’horeca - afferma Domenico Lunghi, Direttore Manifestazioni Dirette BolognaFiere - il tema della sostenibilità è per noi prioritario, come testimonia l’esperienza maturata in ben trentacinque edizioni di Sana, l’unico appuntamento fieristico di riferimento per il biologico in Italia. Per questo abbiamo lanciato un’alleanza strategica con Slow Food, coinvolgendo anche FederBio, partner di lunga data. Slow Wine Fair 2024 dimostra che, in tre edizioni, questo progetto si è già affermato come una delle principali piattaforme in Europa per i vini sostenibili e biologici. Si conferma molto valida anche la scelta, presa nel 2023, di ampliare le referenze merceologiche per l’horeca, estendendo agli spirits e agli amari la possibilità di partecipare. E sempre più innovativa è lo spazio dedicato ad una selezione di produttori di soluzioni tecnologiche avanzate, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino, i veri partner della sostenibilità”.
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