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SOMMELIER A 87 ANNI ... FRANCO BIONDI SANTI, CUSTODE DEL BRUNELLO DI MONTALCINO, CREATO DAL NONNO, INSIGNITO “AD HONOREM” DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER (AIS) TOSCANA

Italia
Franco Biondi Santi

Passare una vita tra vigneti e cantina, scrivere pagine di storia del vino custodendo la storia e la tradizione del Brunello di Montalcino, creato dal nonno, e riscoprirsi “sommelier” a 87 anni: è successo a Franco Biondi Santi, signore del vino italiano, che ha ricevuto il riconoscimento di “Sommelier ad honorem” dall’Ais Toscana, guidata da Osvaldo Baroncelli.
“La figura del sommelier è di estrema importanza per il nostro lavoro - ha detto Franco Biondi Santi a l’“Eccellenza di Toscana 2009”, il 13 dicembre a Firenze - perché si propone come punto di collegamento tra noi produttori e il consumatore finale: li definisco i “Benemeriti del mondo del vino”.
Il premio a Biondi Senti è stato il momento clou de “L’Eccellenza di Toscana 2009”, evento che ha messo insieme i migliori vini dei 140 produttori toscani presenti al Grand Hotel di Piazza Ognissanti, il 13 dicembre a Firenze, in un’esclusiva degustazione delle etichette, classificate nella guida “Duemilavini” 2010 di Bibenda. “È per noi un grande onore conferire il titolo di sommelier onorario ad un mito del mondo del vino come Franco Biondi Santi - ha commentato Baroncelli - anche perché la sua famiglia da generazioni porta avanti la grande tradizione di quel vino che è da noi tutti considerato l’eccellenza tra le eccellenze della nostra bella ed enologicamente ricca Toscana”.
“Quando fu costituita l’Associazione Italiana Sommelier - ha aggiunto Franco Biondi Santi - mi iscrissi immediatamente e da subito realizzai che si trattava di un passo di grande importanza per la crescita del vino italiano e per quel grande potere di socializzazione che da sempre si porta dietro. Il Brunello è un vino molto longevo, come ha dimostrato la bottiglia stappata in occasione delle mie nozze di diamante e che ho condiviso con la mia famiglia e gli amici più cari: era una bottiglia del 1891 ed è stata una grande emozione vedere che a distanza di tanti anni questo vino sappia ancora raccontare di sé”.

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