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SOSTENIBILITÀ E TRASPARENZA: ECCO I PRINCIPI DEL “MANIFESTO DEI VIGNERONS D’EUROPE 2009”, OGGI A FIRENZE IN PALAZZO VECCHIO PER VIGNAIOLI & VIGNERONS. OBIETTIVO: RICERCARE L’OTTIMO, MAI IL MASSIMO PER RISPETTARE LA NATURA

Italia
I vignaioli hanno il loro manifesto

Un vignaiolo che si prende cura della vigna, della cantina e della vendita in prima persona, che da vita ad un vino che dona piacere, figlio del suo territorio e del suo pensiero, espressione di un’autentica cultura. Che vede nel consumatore un co-produttore, e custodisce e arricchisce il territorio in cui opera e la sua biodiversità. Ecco i tratti salienti del “Manifesto dei Vignerons d’Europe 2009”, presentato oggi a Firenze in Palazzo Vecchio per Vignaioli & Vignerons, l’evento promosso da Regione Toscana, Slow Food, Arsia e Fondazione Sistema Toscana, che da giorni sta animando 60 comuni della Regione. Il principio guida del manifesto dei Vignerons, che “chiedono alle autorità di non ostacolare il loro lavoro con regolamenti adatti all’industria ma non alle loro particolarità”, è quello di una viticoltura sostenibile, che non guarda solo alla qualità del prodotto finale ma anche a pratiche virtuose. Il vignaiolo infatti, come agricoltore, “si assume la responsabilità di preservare e migliorare la fertilità del suolo e l’equilibrio degli ecosistemi, si impegna a rinunciare all’utilizzo di molecole e organismi artificiali e di sintesi con l’obiettivo di tutelare il vivente, e governa il limite in tutti i suoi impegni ricercando l’ottimo, mai il massimo”. Un vignaiolo che si assume le responsabilità della propria attività nel rispetto dell’ambiente, ma anche della salute di chi beve il suo vino “e dei destini della propria comunità e della terra”. E siccome il vignaiolo non può compiere da solo la propria missione, si impegna a creare ed alimentare relazioni con altri “agricoltori, produttori di cibo, cuochi, università e istituti di ricerca, educatori e cittadini nella propria comunità e nel mondo”. E soprattutto, agisce secondo i principi della trasparenza e della coerenza: “dice quello che fa e fa quello che dice”.

Focus - “Il Manifesto dei Vignerons d’Europe 2009”
Il vignaiolo si prende cura in prima persona della vigna, della cantina e della vendita.

Il vino del vignaiolo è vivo, dona piacere, è figlio del suo territorio e del suo pensiero. Espressione autentica di una cultura.

Il vignaiolo considera il consumatore un co-produttore.

Il vignaiolo custodisce e modella il paesaggio nel rispetto della biodiversità e della cultura del proprio territorio, che racconta e arricchisce.

Il vignaiolo come agricoltore si assume la responsabilità di preservare e migliorare la fertilità del suolo e l’equilibrio degli ecosistemi.

Il vignaiolo si impegna a rinunciare all’utilizzo di molecole e organismi artificiali e di sintesi con l’obiettivo di tutelare il vivente.

Il vignaiolo governa il limite in tutti i suoi impegni ricercando l’ottimo, mai il massimo.

Il vignaiolo si assume la responsabilità della propria attività nel rispetto dell’ambiente, della salute del consumatore e dei destini della propria comunità e della terra.

Il vignaiolo si impegna a creare e alimentare relazioni con altri vignaioli, agricoltori, produttori di cibo, cuochi, università e istituti di ricerca, educatori e cittadini nella propria comunità e nel mondo.

Il vignaiolo pratica la trasparenza: dice quello che fa e fa quello che dice.

I Vignerons d’Europe riuniti a Firenze chiedono alle autorità nazionali ed europee di non ostacolare il loro lavoro con regolamenti adatti all’industria ma non alle loro particolarità.

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