
Ogni litro di vino prodotto racconta una storia di territorio, tradizione e passione. Se è vero che le vigne disegnano paesaggi da cartolina e alimentano economie locali attraverso l’enoturismo e l’artigianato, è altrettanto curioso chiedersi quanto vino produca, in media, ogni cittadino di un Paese. Una domanda che trova risposta nei dati del report “Per capita wine production in selected countries, Avg 2018-2022” - “Produzione di vino pro capite in Paesi selezionati, media 2018-2022” dell’American Association of Wine Economists (Aawe), che si basa sui numeri del database globale dei mercati vinicoli di Anderson e Pinilla del 2023, secondo cui la Spagna si aggiudica il primato mondiale, con 80,9 litri pro capite nel periodo esaminato, seguita a stretto giro dall’Italia (79,7 litri) e dalla Francia (65,5 litri). Un dato che non misura solo quantità, ma riflette l’identità profonda di nazioni dove il vino è cultura, lavoro e orgoglio.
L’Aawe evidenzia come Portogallo (64,5 litri), Cile (63,8 litri) e Nuova Zelanda (62,9 litri) mantengano livelli produttivi molto alti, mentre la media mondiale si ferma a soli 3,4 litri pro capite, segno di un divario ancora marcato tra culture vinicole storiche e nuovi mercati. Tra i Paesi emergenti, spiega l’American Association of Wine Economists, spiccano Georgia (50,9 litri) e Moldavia (45,5 litri), seguite da Australia (49,7 litri) e Svizzera (34,0 litri), mentre i principali mercati di consumo come Stati Uniti e Germania registrano rispettivamente 7,3 e 10,6 litri per abitante. Chiudono la classifica grandi economie non tradizionalmente vinicole come Regno Unito, Cina e India, con livelli di produzione pro capite inferiori a un litro o nulli, conclude Aawe.
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