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LA PREVISIONE

Spagna, le prime stime della vendemmia 2025: raccolto tra 37,5 e 38 milioni di ettolitri

A dirlo, le Cooperativas Agro-alimentarias de España che confidano “in un raccolto di qualità nonostante le sfide climatiche”
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Un vigneto nella Rioja, in Spagna

In un periodo storico come quello attuale, dove l’incertezza climatica non è qualcosa di straordinario, tanto che può “ribaltare” in poco tempo le speranze e le attese, fare previsioni non è quindi qualcosa di certo. Ma può comunque aiutare a capire il quadro della situazione, almeno fino a questo momento. La vendemmia, su larga scala, è ormai alle porte e le prime previsioni sul raccolto stanno arrivando, tanto nel Belpaese che in Spagna, il terzo produttore al mondo e secondo esportatore di vino a livello quantitativo, dietro a Italia e Francia, con un volume di produzione nel 2024 pari a 31 milioni di ettolitri. A fare luce sulla vendemmia 2025, è la Cooperativas Agro-alimentarias de España, l’organizzazione che rappresenta il movimento cooperativo agroalimentare in organizzazioni, istituzioni e associazioni nazionali ed europee legate al settore agroalimentare e all’economia sociale: “la stima iniziale del raccolto sarà compresa tra 37,5 e 38 milioni di ettolitri”, spiegano in una nota le Cooperativas Agro-alimentarias che confidano “in un raccolto di qualità nonostante le sfide climatiche”.
Il Consiglio del settore vitivinicolo si è riunito alcuni giorni fa per analizzare l’andamento della campagna vinicola e valutare i principali fattori che influenzano l’attuale situazione dei vigneti nel Paese. Tra le questioni discusse, c’è stato anche il primo bilancio della vendemmia, sebbene sia ancora troppo presto per fornire cifre definitive, come ha sottolineato il presidente, Fernando Ezquerro: “attualmente, e con tutta la cautela insita in questa situazione, la vendemmia è stimata intorno ai 37,5-38 milioni di ettolitri di vino e mosto. Il Consiglio ha rilevato che la stagione ha visto un ritardo generale nell’invaiatura, compreso tra una e due settimane rispetto allo scorso anno, il che limita qualsiasi stima precisa in questo momento. Inoltre, i vigneti hanno subìto quest’anno numerosi eventi meteorologici che hanno rappresentato una sfida continua per i viticoltori: attacchi di peronospora, temporali, grandine, nonché danni causati da animali selvatici e la persistente minaccia di siccità”.
Particolarmente preoccupante, spiega la nota, è stato l’impatto della peronospora, con ripercussioni in Andalusia, così come in altre zone della Penisola Iberica. Nonostante queste difficoltà, le precipitazioni registrate in alcuni periodi della campagna hanno portato sollievo e contribuito al recupero dei vigneti gravemente colpiti dalla siccità negli anni precedenti. Questo, insieme allo stato vegetativo osservato in alcune zone, “consente di prevedere uve di alta qualità, sebbene l’esito dipenderà dall’andamento meteorologico delle prossime settimane”.
Il Consiglio ha inoltre esaminato gli ultimi dati del sistema Infovi, relativi al mese di maggio, da cui è emerso che le scorte finali di vino, al 31 maggio 2025, “ammontavano a 33,8 milioni di ettolitri, con un calo di un milione di ettolitri rispetto alla stessa data dell’anno scorso (34,75 milioni di ettolitri). Questa diminuzione delle scorte è interpretata come positiva per il settore, che affronta la fine della campagna con cauto ottimismo”.

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