Un programma che punti al miglioramento e allo sviluppo dei comuni rurali italiani, che per iniziare la “rivoluzione” del territorio, partono dall’agricoltura: questo è il concetto che sta alla base delle “Spighe Verdi” che, esattamente come le “Bandiere Blu” nelle località balneari, sono riconoscimenti internazionali a territori di qualità. E in Italia se ne contano quest’anno ben 31 di territori rurali a “Spighe Verdi”, in 12 Regioni: le tre sul podio per numero di riconoscimenti sono Marche, Toscana e Campania, la prima con 6 località, che sono Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana, la seconda con 5, Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona, ex aequo con la Campania, rappresentata da Agropoli, Positano, Pisciotta, Massa Lubrense e Ascea. Seguite poi, con 3 località la Puglia (Castellaneta, Ostuni e Carovigno) e il Veneto, (Calalzo di Cadore, Caorle, Montagnana) poi l’Abruzzo e il Lazio con 2 (rispettivamente Tortoreto e Giulianova, e Canale Monterano e Gaeta), e 1 in Piemonte (Alba), Liguria (Lavagna), Calabria (Trebisacce, la new entry) e Umbria (Montefalco). In crescita rispetto all’anno precedente, i comuni a cui è riconosciuto l’impegno rurale sono “giudicati” come da manuale da Fee Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura.
La collaborazione tra le due associazioni è nata proprio per l’obiettivo comune di guidare i molti comuni rurali italiani a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Ovviamente non tutti i comuni candidati si avvalgono poi della “Spiga Verde”: l’iter per l’assegnazione è preciso e scrupoloso, e tiene conto di diversi fattori, dalla partecipazione pubblica all’educazione allo sviluppo sostenibile, dal corretto uso del suolo alla presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, fino alla gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio e la cura dell’arredo urbano.
“Annunciamo con soddisfazione 31 Spighe Verdi sul territorio italiano - ha detto Claudio Mazza presidente di FEE Italia - un incremento rispetto allo scorso anno, che dimostra l’impegno di tanti Comuni rurali che si sono avviati a questo percorso di sostenibilità. Sarà sempre più importante - continua Mazza - creare uno stretto legame tra amministrazioni pubbliche e agricoltori, un patto strategico per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio rurale nazionale”. “Agricoltura e sostenibilità - ha dichiarato Francesco Postorino, direttore generale di Confagricoltura - un connubio necessario per salvaguardare l’integrità ambientale, l’economia dei territori e il futuro del nostro Paese. La nostra Organizzazione è decisamente impegnata a valorizzare e diffondere la conoscenza delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che un numero sempre crescente di aziende attuano o sperimentano”.
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