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COMMERCIO

Sulla Place de Bordeaux arriva la prima etichetta di Barolo: il Cerequio 2018 di Michele Chiarlo

Il sistema distributivo francese accoglie un’altra griffe italiana, che porterà in (quasi) tutto il mondo. Il primo, nel 2008, fu il Masseto 2006

Non solo il primo Barolo, il il Barolo Cerequio 2018 di Michele Chiarlo è anche il primo vino piemontese a sbarcare su La Place de Bordeaux, il sistema distributivo che mette insieme Chateaux, négociant e wine merchant di tutto il mondo, su cui poggia la commercializzazione dei vini di Bordeaux sin dal XVII secolo, e che da qualche anno ha aperto le porte alle migliori produzioni del mondo. Regista dell’operazione è Timothée Moreau del Bureau des Grands Vins, che con un pool di otto top négociants svilupperà la distribuzione capillare della griffe della storica cantina di Calamandrana sui mercati di tutto il mondo, ad eccezione di Italia, Nord America, Canada e Corea del Sud. “Siamo incredibilmente orgogliosi di annunciare questo nuovo partenariato commerciale con la Place de Bordeaux: il nostro Cerequio sarà distribuito al fianco delle etichette più iconiche al mondo. Attraverso La Place de Bordeaux vogliamo portare la distribuzione globale di Cerequio ad un nuovo livello. Cerequio è già distribuito in 50 paesi nel mondo, ora vogliamo puntare sulla migliore e più precisa distribuzione possibile che solo La Place può offrirci”, commenta Alberto Chiarlo, alla guida dell’azienda.
Come accennato, le porte della Place de Bordeaux, per il vino italiano, si erano aperte già nel 2008, quando 15 prestigiosi négociant decisero di distribuire in tutto il mondo (ad eccezione di Italia, Usa e Canada) il mitico Masseto, con l’annata 2006
, a cui si è poi aggiunto il secondo vino della tenuta, il Massetino. Anche Ornellaia, Ornellaia Bianco, Serre Nuove, Le Volte e Poggio alle Gazze, in esclusiva per Asia, Emirati Arabi, Africa e Sud America, passano per la Place de Bordeaux. Così come il Solaia, ed in piccole quantità anche il Tignanello e il Cervaro della Sala della famiglia Antinori, e ancora tre etichette mitiche della Toscana enoica, come il Colore di Bibi Graetz, il Galatrona di Petrolo, azienda simbolo del Val d’Arno di Sopra di Luca Sanjust e il Caiarossa.
Nel 2019, quindi, fu la volta del primo Brunello di Montalcino, con i vini di Luce della Vite, il marchio di Frescobaldi che fa da ombrello a Luce, Lucente e Luce Brunello di Montalcino
, distribuiti in Asia, Africa e Medio Oriente (ad eccezione del Giappone) da 11 négociant bordolesi. Infine, solo per citare alcune delle etichette top del Belpaese presenti sulla Place de Bordeaux, il debutto del primo Etna Rosso, quello della Giovanni Rosso, storica griffe del Barolo, rappresentata da cinque dei più rinomati négociants, Joanne, Diva, Barriere Frères, Louis Vialard e Ld.

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