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Tabloid Panorama

Bere bene ... Export boom ... Anche se la vendemmia del 2011, complici le condizioni climatiche, è stata fra le più scarse degli ultimi 60 anni (40,3 milioni di ettolitri, -14% sull’anno precedente), il vino italiano sta vivendo una stagione felice. Non tanto dal punto di vista quantitativo (anche se la vendemmia 2010 aveva fatto registrare addirittura il “sorpasso” sulla Francia), quanto sicuramente per il livello qualitativo e la capacità di farsi strada sui mercati esteri, che assorbono circa il 50% della nostra produzione. Secondo Coldiretti il settore ha chiuso il 2011 con un fatturato dovuto all’esportazione di 4 miliardi di euro. Un dato che conferma il trend che già aveva visto volare le vendite all’estero nel 2010, con un incremento di circa il 12% sull’anno precedente. A contribuire al successo internazionale c’è la Cina, dove l’acquisto di vini italiani è cresciuto del 102% lo scorso anno, e anche gli Stati Uniti, che a giudicare dai consumi di vino sembrano non risentire della crisi. Anzi: l’importazione di vino negli States è cresciuta del 12% lo scorso anno, con l’Italia che ormai è stabile al primo posto con circa il 30% del mercato, Ma anche gli italiani continuano ad assegnare al vino un posto importante nella scala dei piaceri. Secondo una ricerca condotta da Renato Mannheimer per Frescobaldi, almeno un italiano su 5, nonostante la crisi, sarebbe disposto a qualche piccolo o grande sacrificio per concedersi una bottiglia di vino prestigioso. E 3 su 4 dichiarano di avere privilegiato nella scelta, in questo ultimo periodo, un vino italiano, anche per sostenere l’economia.

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