Dai vigneti nel Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi curati dalla Cooperativa Viticultori Associati di Canicattì, alla vigna della “Villa dei Misteri” della griffe della Campania Mastroberardino nel Parco Archeologico di Pompei, alla rinata Vigna di Pallagrello della Reggia di Caserta curata dall’azienda Tenuta Fontana, per citare solo pochi esempi, sono sempre di più i progetti lungo l’Italia del vino che legano cultura, storia, antichi vitigni e territorio. E, tra questi, nel Parco Archeologico del Colosseo, una delle meraviglie d’Italia e luogo-monumento tra i più famosi e visitati del mondo, dove già si producono miele ed olio, ha preso forma (come già annunciato in aprile 2021) il “Vigneto del Palatino”, con l’antichissima varietà Bellone - chiamata dallo storico di epoca romana Plinio Il Vecchio “uva pantastica” - nell’area della Vigna Barberini, così denominata dalla famosissima ed importante famiglia romana che, nel XVII secolo, ne deteneva la proprietà. Il partner tecnico dell’iniziativa è la cantina Cincinnato di Cori, realtà cooperativa da oltre 900.000 bottiglie l’anno, a 50 chilometri dalla Capitale, dove si coltiva soprattutto il Bellone, tra le uve bianche, e il Nero Buono, tra le varietà rosse. Iniziativa, quella del “Vigneto del Palatino” che rientra nel più ampio programma “PArCo Green” che prevede differenti iniziative per la valorizzazione dell’eccezionale ambiente monumentale e paesaggistico.
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