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PROGETTI SPECIALI

Tra sostenibilità, bag-in-box e etichette del futuro, lo “sguardo” della Generazione Z sul vino

Schenk Italia scommette sugli studenti della School of Innovation dell’Università di Trento e premia i migliori in “The Sustainable Wine Race” 

Il bag-in-box come soluzione di sostenibilità ambientale, l’etichettatura considerata un ponte tra aziende e mercato, l’uso del QRcode per trasmettere informazioni dettagliate ai consumatori: lo “sguardo” della Generazione Z sul vino entra in azienda grazie a Schenk Italia (una delle realtà più importanti del vino italiano e pilastro del gruppo Schenk, che comprende 3.500 ettari di vigneti tra Svizzera, Francia, Italia e Spagna ed una rete commerciale di proprietà in Germania, Belgio e Regno Unito), che, nelle settimane passate, aveva lanciato agli studenti della School of Innovation dell’Università di Trento (Soi) la challenge “The Sustainable Wine Race”. L’obiettivo? Comunicare la sostenibilità aziendale di Schenk sia alle nuove generazioni che a fasce di età più adulte: così quattro gruppi di studenti si sono confrontati e sfidati sui temi dell’etichettatura del primo vino bag-in-box di Schenk, con un focus particolare sull’ambiente.
“Grazie alla sfida - spiega Daniele Simoni, ad Schenk Italia - creata in collaborazione con gli studenti della prestigiosa School of Innovation, abbiamo avuto la possibilità di guardare oltre le logiche aziendali interne e conoscere il pensiero e le aspettative della Generazione Z per comunicare in modo efficace il nostro impegno per la sostenibilità. In particolare, abbiamo voluto premiare con la vittoria della challenge, e un assegno da 2.000 euro, il team che ha ragionato sul valore dell’etichettatura sostenibile del vino come principale collegamento tra consumatori e produttori, focalizzandosi sullo sviluppo e sul miglioramento dell’aspetto estetico del nostro primo bag-in-box di Primitivo Masso Antico biologico, un prodotto di qualità che rappresenta una novità assoluta per il mercato italiano, nel quale il concetto di vino in cartone viene ancora associato ad una scarsa qualità del prodotto. La nostra sfida invece, che nel mercato del Nord Europa è già stata vinta, è quella di dimostrare che il vino bag-in-box non solo permette di mantenere immutata la qualità del vino, ma rappresenta anche una scelta etica ed ecologica per diminuire le emissioni di  CO2 rispetto alla lavorazione del vetro”.
Gli studenti hanno avuto un mese di tempo per elaborare le loro proposte, guidati dal mentore della Soi Roberto Napoli, attraverso una serie di incontri, online e in presenza, che hanno permesso loro di conoscere nel dettaglio l’intero processo produttivo aziendale di Schenk Italia e il suo impatto sull’ambiente, dalla produzione delle bottiglie in vetro al conferimento delle uve all’imbottigliamento, passando per l’etichettatura e lo stoccaggio del vino. Nel progetto vincitore (elaborato dagli studenti Agathe Coupeau, Adnan Irshad, Federico Falcone e Misia Aichner) si legge che “l’etichetta è la principale fonte di informazione per il consumatore, che si tratti di bottiglie in vetro o bag-in-box , e che deve essere propriamente sviluppata dall’azienda per comunicare in maniera adeguata valori e caratteristiche ciò porta con se diverse opportunità, tra le quali rendere il packaging più visibile e attraente dal punto di vista estetico, informare il consumatore riguardo a pratiche e valori della sostenibilità con l’utilizzo del QRcode e sviluppare una reputazione credibile intorno all’idea di brand sostenibile per differenziarsi dai competitor e soprattutto da chi fa greenwashing”.
Un progetto che sarà recepito e sviluppato da Schenk Italia, che, nel 2022, ha messo a segno una crescita del +7% del fatturato, a 140 milioni di euro, per 55 milioni di bottiglie vendute, e che in Italia, oltre alla sede centrale di Ora (Bolzano), possiede le tenute “Bacio della Luna” a Vidor-Valdobbiadene, “Lunadoro” a Montepulciano e Tenute Masso Antico in Salento.

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