Nello sconfinato panorama del mercato enoico degli Stati Uniti, ci sono due Stati, Texas e Massachusetts, che sono rispettivamente il n. 4 ed il n. 6 per consumi complessivi di vino, e che negli ultimi 5 anni hanno visto crescere il vino italiano, rispettivamente, del 60% e del 30%. Con le cantine del Belpaese che, secondo Wine Monitor, sono leader assolute di mercato, con una quota del 38% in Texas e del 30% in Massachussetts. E per consolidare questo primato, saranno a Houston, Boston e New York le tappe del prossimo tour istituzionale dei Grandi Marchi del vino d’Italia (che mette insieme nomi come Alois Lageder, Argiolas, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Col d’Orcia, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi), negli Stati Uniti, da oggi al 19 ottobre.
“La scelta di Houston e Boston” dice Piero Mastroberardino, presidente dell’Istituto Grandi Marchi, è scaturita “dalla volontà di presidiare, in un mercato vasto e importante per il vino italiano come quello degli Usa, aree a volte meno battute, ma di sicuro potenziale di crescita. C’è una generazione di nuovi professionals che opera in varie aree del Paese, e che mostra grande attenzione per il movimento dei vini di pregio ad alta vocazione territoriale”.
Il tour si concluderà il 19 ottobre, con un gran finale a New York, dove le aziende dei Grandi Marchi d’Italia ed i loro vini saranno protagonisti del Wine Pairing Lunch della Wine Experience di Wine Spectator.
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