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Tutti a caccia di Nairo Quintana, ma nella tappa n. 10 del Giro d’Italia n. 100, la “Sagrantino Stage” di domani da Foligno a Montefalco, protagonisti vini e vigneti nei 25 anni della Docg del grande rosso umbro. E continua il “Giro Goloso”

Saranno tutti a caccia del colombiano Nairo Quintana, che guida la classifica del Giro d’Italia, ma nella decima tappa, la “eno-crono” di domani da Foligno a Montefalco saranno i vigneti del Sagrantino ed i loro paesaggi i grandi protagonisti. È tutto pronto per la “Sagrantino Stage”, domani 16 maggio, dedicata ai 25 anni della Docg del grande rosso umbro, che si intrecciano con il traguardo dell’edizione n. 100 del Giro, con tanto di etichetta celebrativa e un programma di eventi aspettando il Giro (www.consorziomontefalco.it). Nell’attesa, infatti, gli amatori delle due ruote possono pedalare tra i suggestivi filari umbri battendo il percorso della tappa n. 10, grazie all’installazione di una speciale segnaletica visibile lungo tutto il percorso, un’iniziativa del Consorzio Tutela Vini Montefalco all’insegna del turismo sostenibile e di una carovana tutta rosso rubino.
Domani poi l’appuntamento con una tappa che, ha detto il direttore del Giro, Mauro Vegni, “sarà spettacolare, sia per i territori toccati, che sono unici nel loro genere, sia per la sua valenza tecnica, che la renderà determinante ai fini della corsa”, con i suoi 39,2 km da Foligno a Montefalco, attraverso i filari di questo vino creato nel Medioevo come vino da messa dai seguaci di San Francesco, riscoperto, con il recupero delle antiche barbatelle e la loro selezionale clonale, e portato alla ribalta internazionale insieme al suo territorio da Caprai, la cantina leader del territorio, guidata da Marco Caprai, e tra le case history di maggior successo nel mondo del vino in epoca recente.

La tappa, come detto, partirà da Foligno e si snoderà attraverso i due principali territori della Docg stessa, Bevagna e Montefalco. I partecipanti si daranno battaglia sul filo dei centesimi per portare a casa i 39,2 chilometri umbri, preparandosi ad affrontare un percorso di grande difficoltà: un lungo tratto in salita, il più suggestivo, tra i vigneti del Sagrantino, dal fondovalle (Foligno) alla piazza del Comune di Montefalco, punto di arrivo. “La cultura del vino - osserva Donatella Tesei, sindaco di Montefalco - rappresenta uno dei linguaggi più suggestivi per promuovere un territorio. È espressione non solo di un’eccellenza produttiva ma anche delle sue peculiarità artistiche e culturali. Questa crono per noi ha un valore ancor più importante perché è legata ai luoghi di San Francesco”.

Intanto, però, a confermare il legame sempre più solido tra Giro ed enogostronomia italiana (nel 2018 la ormai tradizionale tappa vinicola dovrebbe essere in Franciacorta, come anticipato da WineNews, https://goo.gl/vTc2bv
), dopo l’arrivo nel 2010 a Montalcino e poi, dal 2014 ad oggi, le crono Barbaresco-Barolo, Treviso-Valdobbiadene e la Chianti Classico Stage da Radda in Chianti-Greve in Chianti, ndr), continua anche il “Giro Goloso”, in collaborazione tra Gazzetta dello Sport e Eataly che, tappa dopo tappa, vede 15 chef di tutta Italia, tra stellati Michelin e osterie Slow Food, custodi della tradizione unica, preparare 100 ricette e specialità dei territori attraversati dalla “corsa rosa” (www.giroditalia.it/it/carovana/giro-goloso).

Del resto, come ricorda il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, “il Giro è il più grande spot del nostro Paese nel mondo: è la massima espressione della bellezza dell’Italia. I paesaggi italiani sono un meraviglioso esempio di biodiversità e il Giro li attraversa tutti. Questa corsa mostra le nostre montagne, le colline, le pianure e passa in città grandi e piccole facendoci sentire tutti uniti attraverso il comune apprezzamento del bello. È l’altra faccia del Giro: con la bici si possono scovare le migliori osterie e ci si può fermare dai nostri fantastici cuochi, che sono prima di tutto dei grandi artigiani”.

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