Ue, la pressione della lobby salutista Eurocare contro i fondi destinati alla promozione della Pac

Non bastasse la revisione del bilancio destinato alla prossima Pac, che dovrà fare a meno, necessariamente, del contributo della Gran Bretagna, con un piede ormai fuori dalla Ue, l’Europa del vino deve guardarsi da un’altra “minaccia” interna, quella della lobby Eurocare, l’alleanza delle associazioni europee non governative per la prevenzione dei rischi legati all’alcol, che ha preso ufficialmente posizione proprio sulla Pac, sostenendo che i fondi destinati alla promozione, come racconta il magazine francese “Vitisphere” (https://www.vitisphere.com/), “sono una forma di promozione dei consumi di alcolici che non dovrebbe essere finanziata attraverso i piani strategici della Pac”.
Come se non bastasse, secondo Eurocare, questi aiuti andrebbero in direzione contraria alle politiche europee sulla salute, specie in considerazione del fatto che l’alcol è responsabile del 7% delle malattie e dei morti prematuri in Europa. E poco importa se a livello nazionale sono sempre di più le campagne per la promozione di un consumo responsabile, giudicate insufficienti dall’associazione, che considera inoltre l’industria del vino non legittimata a condurre campagne educative in tal senso. Infine, Eurocare sostiene che i programmi nazionali di promozione sui Paesi Terzi non siano “etici”, e chiede che venga messo fino al principio di “specificità” del vino, con la sua Ocm, in seno alla Politica Agricola europea.