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Il rapporto tra giovani ed alcol è, da sempre, un argomento di grande complessità, oltre che fonte di preoccupazione sia per i Governi che per le famiglie. In modo particolare in un Paese come la Gran Bretagna, dove l’abuso è particolarmente radicato, un po’ in tutte le fasce d’età. È, però, un rapporto che, negli anni, ha vissuto molti mutamenti, alcuni decisamente positivi, come raccontano i risultati del report “The Sober Myth: Are Young Adults Really a Generation of Non-Drinkers”, firmato da “Drinkaware”, la principale organizzazione benefica che mira a ridurre i danni causati dall’alcol della Gran Bretagna, che ha analizzato le abitudini di consumo di 5.200 giovani (18-24 anni) britannici in un periodo di sei anni (2017-2023).
La maggioranza, pari al 79%, consuma alcolici, ma la percentuale di chi non beve, nel periodo esaminato, è passata dal 14% al 21%, con una crescita in termini assoluti del 50%. Una buona notizia, che non deve però far abbassare la guardia su quelli che sono i comportamenti di quella che è, tutt’ora, la grande maggioranza dei giovani consumatori britannici. La ricerca sottolinea che i giovani consumatori di alcolici hanno maggiori probabilità di cadere nell’eccesso del binge drinking (74% contro il 63% degli over 25), oltre che di sviluppare una vera e propria dipendenza (11% contro 6%).
Le conseguenze di certi comportamenti ed eccessi, inoltre, sono ben più gravi di quanto ci si potrebbe immaginare. Ansia e depressione, correlati all’abuso di alcol, riguardano il 43% dei più giovani (contro il 26% degli over 25), i casi di perdita di memoria sono più del doppio tra gli under 25 (40% contro 19%), il 14% ha voglia di bere sin dalla mattina (contro il 4% degli over 25), ed il 24% si trova nell’incapacità di adempiere alle proprie responsabilità abituali (contro il 12% dei consumatori più maturi). In termini di abitudini di consumo, i giovani bevitori hanno maggiori probabilità di bere alcolici nelle serate con gli amici (84% contro 74%), ma sono meno propensi a bere da soli a casa (43% contro 52%), ed in generale bevono meno spesso, il 46% almeno una volta alla settimana, contro il 56% degli over 25.
“È davvero incoraggiante vedere sempre più giovani adulti scegliere di non bere, e quelli che lo fanno, bere meno spesso. Queste tendenze positive sono benvenute, ma dobbiamo stare attenti a non sottostimare alcuni dei comportamenti più preoccupanti legati al consumo di alcol, che ancora esistono. I giovani hanno ancora maggiori probabilità di cadere nel binge drinking rispetto ad altri gruppi di età, e soffrono di perdita di memoria e depressione, legate proprio al bere”, commenta Karen Tyrell, chief executive Drinkaware. “Dobbiamo garantire che le abitudini di consumo dei giovani non vengano ignorate, e che siano adeguatamente affrontate come parte di qualsiasi nuova strategia sull’alcol. Dobbiamo normalizzare il dibattito sull’alcol, rendendo più facile per le persone parlare e ricevere aiuto se sono preoccupate per il modo in cui consumano alcolici, o per quello di chiunque altro”, conclude Karen Tyrell.
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