- Uk, una buona vendemmia 2009
Uno degli effetti del cambiamento climatico è la crescita delle temperature. Grazie a ciò il vino “made in Uk” sta sempre più provando a spiccare il volo. Marcus Sharp, enologo del Denbies Wine Estate, una delle aziende britanniche più estese, ubicata a Dorking, nel Surrey, racconta che il raccolto 2009: “è stata veramente un’ottima vendemmia. Frutti maturi e in grande quantità. Il punto di maturazione è andato migliorando, i volumi sono aumentati e l’acidità è diminuita. Stiamo producendo sempre più vino. Quest’anno, non so, forse produrremo 4/500.000 bottiglie”. Queste favorevoli condizioni sono osservate con grande attenzione dai ricercatori. “Gran parte dell’Inghilterra meridionale sarà persino troppo calda per la viticoltura. Nel 2080 sarà probabile trovare vigneti nelle Highlands scozzesi, la Côte d’Ecosse, si potrebbe chiamare così - preconizza il geologo Richard Selley, docente all’Imperial College di Londra - e ho sempre fantasticato sull’idea di avere vigneti sulla riva nord di Loch Ness: terrazzata, potrebbe essere adatta al Riesling, al Schönberger e ad altre varietà tedesche. Fino a cinquant’anni fa c’erano pochi vigneti in questo paese. Il numero è aumentato - continua Selley - in modo esponenziale a partire dalla metà del secolo scorso. Si può anche vedere come nel tempo il limite delle terre coltivate a vigna si sia spostato a nord verso la frontiera anglo-scozzese”. Secondo le statistiche del Wine Standards Branch of the Food Standards Agency inglese, che cura “l’albo dei vigneti” (Uk Vineyards Register), la superficie vitata si estende per 1.106 ettari ai quali ne vanno aggiunti altri, non ancora entrati in produzione, per un totale stimato di 1.350 ettari. E anche il mercato segue questa tendenza: le vendite sono aumentate quasi del 100% negli ultimi dieci anni. L’amministratore della Denbies Wine Estate, ChistopherWhite spiega: “negli ultimi anni abbiamo deciso di sperimentare nuove varietà che non erano mai state coltivate nel Regno Unito, come il Sauvignon Blanc. Abbiamo davvero rischiato 20 anni fa piantando il Pinot Noir e si è rivelata una delle nostre scelte migliori. Lo spumante britannico ha raggiunto ottimi livelli. Stiamo vincendo premi a livello internazionale e vent’anni fa non accadeva”.
- Uk: Jody Scheckter da pilota a vignaiolo
Jody Scheckter, il noto campione di Formula Uno, già proprietario dal 2007 della Laverstoke Park Farm nell’Hampshire, ha annunciato che presto impianterà un vigneto con l’obiettivo di presentare il suo primo vino nel 2012. La fattoria, che si estende per 2.500 acri, attualmente è specializzata in allevamento di bestiame e produzione di carne, birra e anche mozzarella di bufala. Tutte le produzioni sono certificate biologiche e biodinamiche. Adesso una parte della fattoria verrà destinata a cantina mentre sono già presenti 10 ettari di vigneto piantati a chardonnay, pinot noir e pinot meunier. Sarah Whittal, marketing manager della fattoria, ha dichiarato che “i cloni sono stati selezionati per ovviare alle sempre difficili condizioni di coltivazione in Inghilterra. Ciascuno è stato scelto per dare al winemaker la possibilità di far nascere un grande spumante biologico inglese. Anche l’ubicazione del vigneto è stata scelta sia per la giacitura che per l’insolazione e per diminuire l’impatto delle malattie ”. Jody Scheckter, intervistato da Decanter, ha detto che il suo spumante “assomiglia allo champagne anche se non lo possiamo definire così: io mi appresto a chiamarlo “Schampagne’”. Scheckter ha poi aggiunto che “mi piacerebbe produrre un rosso frizzante anche se i puristi lo odiano ma d’altra parte i rossi sono più salutari dei bianchi”.
- Giappone, Suntory Group compra Asc Fine Wines
Il gruppo giapponese Suntory, una delle più grandi compagnie di beverage del mondo, fondata nel 1899, ha comprato la maggioranza delle azioni della Asc Fine Wines, società leader in Cina per la importazione di vini di alta gamma. Attualmente non ci sono indiscrezioni sulla somma pagata. L’operazione, soggetta all’approvazione dell’ufficio antitrust cinese, vedrà la Suntory acquisire il 70% di Asc Fine Wines da una compagnia di proprietà Gernot Langes-Swarovski dei Cristalli Swarovski. Inoltre, un altro 10% della holding andrà alla società di vendita all’ingrosso di bevande Kokubu. Come completamento dell’accordo, il cofondatore della Asc Fine Wines, Don St Pierre Sr., si ritirerà dalle attività della compagnia mentre suo figlio Don diventerà il nuovo Ceo e avrà un quota significativa del pacchetto azionario. La domanda del mercato cinese di grandi vini dovrebbe ritornare in crescita nel corso del 2010 e Asc Fine Wines è strategicamente situata nelle migliori posizioni per intercettarla. Fondata nel 1996 la Asc è stata una delle compagnie che ha fatto la parte del leone nel recente wine boom della Cina: oltre 100 marchi di grandi vini tra cui Bollinger, Gaja, Beringer, Guigal e Robert Skalli. Con oltre 800 agenti e 12 uffici regionali ha come base Hong Kong. Nel 2007 Asc Fine Wines è stata il più grande compratore di Château Latour e Don St Pierre Jr è stato classificato dalla Decanter Power List, al sedicesimo posto, tra figure più importanti e influenti del mondo del vino internazionale.
- Australia, il creatore di Yellow Tail sotto ricatto
Il creatore di Yellow Tail, John Casella, figlio di Filippo l’emigrato siciliano fondatore dell’azienda, recentemente scomparso, è stato vittima di un ricatto da 5.5 milioni AUS$. Casella, ceo della Casella Wines, e la sua famiglia pare che abbiano subito delle violenze e delle intimidazioni fin dal febbraio 2009. Il responsabile sarebbe Matteo De Dominicis, 67 anni, il quale è comparso di fronte alla Griffith Local Court di Riverina, con l’accusa di estorsione e subito messo in custodia. Il 29 febbraio 2009 avrebbe intimato a Casella di pagare delle ingenti somme a scadenze ravvicinate prima di essere arrestato dalla Polizia. Il portavoce della New South Wales Police ha affermato che “John Casella ha sempre cooperato con la polizia e ha lavorato insieme agli investigatori che si sono occupati del caso. Yellow Tail è il marchio di vino australiano di maggiore successo di tutti i tempi e la Casella Wines è la terza compagnia per volumi prodotti, dopo Constellation Brands and Foster’s Group.
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