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Un brindisi piemontese: l’Ue approva il disciplinare del Vermouth di Torino

Tutelati gli aspetti dell’origine e colmato il vuoto organizzativo. Il presidente Bava: “orgogliosi di questo ulteriore riconoscimento”
TORINO, VERMOUTH, Non Solo Vino
Un brindisi piemontese: l’Ue approva il disciplinare del Vermouth di Torino

Uno dei simboli della “dolce vita” nostrana, sinonimo di quell’italianità che ha fatto il giro del mondo e che ha resistito alle nuove mode e al passare del tempo. Parliamo del Vermouth di Torino che adesso può guardare ancora con più fiducia al futuro. L’esame di Bruxelles è stato superato, il fascicolo tecnico che tutela l’Indicazione Geografica del “Vermuth di Torino/Vermouth di Torino” ha, infatti, concluso in questi giorni l’iter tecnico con parere favorevole da parte della Commissione Europea.
Nei prossimi mesi, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il disciplinare avrà piena applicazione e tutelerà lo storico aperitivo torinese in tutti i Paesi Europei. Un passo importante e una vittoria dei produttori contro un “buco normativo” che rischiava di far affermare le imitazioni, disorientare il consumatore e, ovviamente, danneggiare il produttore. Adesso c’è un disciplinare moderno e la storica bevanda può brindare.
“L’obiettivo di questo percorso - spiega Roberto Bava, presidente dell’Istituto del Vermouth di Torino - era posizionare il Vermouth in cima alla piramide qualitativa, tutelandone anche gli aspetti di origine, dal campo di coltivazione delle erbe officinali fino all’imbottigliamento. Abbiamo voluto realizzare un disciplinare coraggioso che distinguesse il Vermouth di Torino dagli altri vini aromatizzati, dettagliandone il grado alcolico e la provenienza geografica degli ingredienti, distaccandolo completamente dagli altri Vermouth. Siamo orgogliosi di questo ulteriore riconoscimento, raggiunto grazie al lavoro congiunto dei produttori, di Federvini, della Regione Piemonte, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Commissione Europea. È stato un lavoro corale iniziato diversi anni fa che finalmente possiamo dire di aver portato a pieno compimento”.
L’iter, infatti, è durato 20 anni e ha trovato il suo primo compimento il 22 marzo 2017 quando il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta della Regione Piemonte e ha riconosciuto l’Indicazione Geografica “Vermouth di Torino/Vermut di Torino” che ha portato alla nascita dell’Istituto del Vermouth di Torino, l’associazione costituita da 18 produttori che valorizza, promuove ed eleva la qualità del Vermouth di Torino. Nell’aprile di quest’anno, poi, a ulteriore conferma di questa esigenza, è nato il Consorzio del Vermouth, che ha il compito di tutelare l’indicazione geografica del Vermouth di Torino.

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