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Un fine anno da record per il made in Italy alimentare, gli spumanti trainano l’export

Coldiretti: il settore solo per il periodo di Natale e Capodanno raggiunge i 5,3 miliardi di euro di esportazioni (+20% sul 2021)
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Consumi da record di prodotti italiani nelle tavole natalizie (ph: Al Elmes su Unsplash)

Un fine anno con i “botti”. L’export del made in Italy alimentare festeggia un record storico trainato dai suoi prodotti, dai vini (con gli spumanti a fare da “locomotiva”) ai dolci, protagonisti sulle tavole di tutto il mondo nelle feste a cavallo tra 2022 e 2023. Un risultato notevole, solo per il periodo di Natale e Capodanno raggiunge i 5,3 miliardi di euro (+20% sullo scorso anno), che emerge dal bilancio della Coldiretti sulla base delle proiezioni su dati Istat del commercio estero a dicembre 2022.
Ad aumentare a doppia cifra è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici delle feste, dallo spumante (+23%), trainato dal Prosecco (+26%) vero e proprio simbolo del Natale italiano all’estero
, ai panettoni (+13%), ma ad essere richiesti sono anche il caviale Made in Italy, che fa segnare una crescita sui mercati internazionali del +26%, e le paste farcite tipiche del periodo, come i tortellini e i cappelletti (+13%). In salita pure la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 18%, così come quella di prosciutti, cotechini e salumi (+7%).
A guidare la classifica di questo Natale all’estero è, però, lo spumante italiano, più forte anche delle difficoltà causate dalla guerra in Ucraina sui mercati internazionali, tanto da trainare l’intero settore dei vini per i quali si segnala complessivamente un aumento del 12% in valore dell’export.
Un trend che dimostra come l’agroalimentare italiano sia un settore che può sostenere la ripresa dell’economia tanto da raggiungere a fine anno il record storico nelle esportazioni a quota 60 miliardi nell’intero 2022, il massimo di sempre, se il trend sarà mantenuto. Il successo dell’export spinge anche il valore complessivo della filiera agroalimentare che, nel 2022, è diventata la prima ricchezza dell’Italia, per un valore di 580 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla situazione internazionale.
“L’export agroalimentare - ha detto Ettore Prandini, presidente Coldiretti - rappresenta una risorsa fondamentale per Sistema Italia, sia dal punto di vista economico che da quello dell’immagine, con un contributo alla crescita che potrebbe essere ancora più consistente se si agisse sui ritardi strutturali dell’Italia, sbloccando tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”. Prandini ha ricordato l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale.
La forza del made in Italy enogastronomico si misura anche quando si parla di turismo di cui è un pilastro. Coldiretti ha stimato che oltre un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di Paese. Un trend che emerge nel bilancio delle vacanze in Italia nel 2022, dopo i risultati di Natale e Capodanno e con le buone previsioni per l’Epifania.
“L’alimentazione - sottolinea la Coldiretti - è diventata la principale voce del budget turistico con un impatto economico che è valutato attorno ai 30 miliardi di euro su base annua, divisi tra turisti italiani e stranieri che sempre più spesso scelgono il Belpaese come meta delle vacanze per i primati enogastronomici. Si tratta di un risultato che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale”.

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