02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

UN’OPERA D’ARTE CELEBRA LE UVE DIMENTICATE DELLA TOSCANA: A FIRENZE UN’INSTALLAZIONE DEDICATA A 93 VITIGNI AUTOCTONI DIVENTA IL SIMBOLO DI UNA VIGNA RITROVATA IN MEZZO ALLA CITTÁ

Sono uve sconosciute, piccole varietà dimenticate per decenni che portano strani nomi: Rapone, Varano nero, Pollino, Sapaio e Bottaio bianco. Oggi questi vitigni autoctoni diventano protagonisti di un’installazione artistica, a Firenze nella Piazza di Santa Maria Novella, che diventa il simbolo di un’antica vigna un tempo coltivata nel cuore della città. Si chiama Dnacg - Denominazione Naturale Autoctona Controllata e Garantita - l’installazione che riporta i nomi di 93 vitigni autoctoni toscani, creata in esclusiva per “Vignaioli & Vignerons”, dieci giorni di eventi in Toscana dedicati al mondo della vite e del vino (dal 4 al 13 dicembre, palazzi, cantine, musei e piazze di oltre 60 comuni toscani, ospiteranno incontri, convegni, laboratori, degustazioni, mostre, wine talks e mercati, che animeranno la prima manifestazione in Italia dedicata alla cultura del vino nelle sue molteplici espressioni, promossa da Regione Toscana, Slow Food, Fondazione Sistema Toscana, Arsia: www.vignaiolievignerons.it).
La scelta di Santa Maria Novella, chiesa-simbolo di Firenze, non è casuale. Santa Maria delle Vigne era una piccola chiesetta che si affacciava sui vigneti che fino al Duecento occupavano i terreni che oggi corrispondono alle piazze dell’Unità e di Santa Maria Novella. La chiesa fu poi inglobata nella fabbrica della basilica di Santa Maria Novella. Scavando nella memoria storica della città, è stata riscoperta la “Firenze delle vigne”, di cui ancora alcuni toponimi conservano il ricordo, basti pensare a “via della Vigna Vecchia”, “via della Vigna nuova”, “via Vinegia”.
Oggi l’antica destinazione di questi luoghi viene recuperata ed esaltata, trasformandoli nel palcoscenico dell’istallazione, ideata da uno dei laboratori del Festival della Creatività. L’opera, che trae ispirazione da una ricerca dell’Arsia sul germoplasma vitivinicolo toscano, si focalizza sul tema dei vitigni autoctoni toscani e sull’indagine del Dna della vite proponendo sei parallelepipedi, che nel loro ritmo e nelle loro dimensioni ricordano l’andamento dei filari del vigneto. Sui sei elementi scatolari sono ricomposti i nomi dei 93 vitigni con schede descrittive che aiutano il pubblico nella comprensione e la contestualizzazione dell’opera. Si tratta di un intervento non invasivo, che ben si armonizza con il contesto della piazza senza precludere le visuali della facciata di Santa Maria Novella.
L’installazione, posta su una pedana di oltre 120 metri quadrati, è completata dalla presenza di due distributori di piccole sfere in plastica al cui interno è contenuto il depliant informativo dell’iniziativa: un piccolo gioco che diventa gadget.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli