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FUTURO

“Un Tavolo Oltrepò per il Vino”: i vini del Pavese costruiscono il futuro e puntano sulla qualità

Focus su Metodo Classico, Pinot Nero e Oltrepò Pavese Rosso riserva, Riesling, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco

Sei gruppi di lavoro, dedicati a Metodo Classico, Pinot Nero e Oltrepò Pavese Rosso riserva, Riesling, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco, per valorizzare le produzioni più rappresentative dell’Oltrepò Pavese: parte oggi il progetto “Un Tavolo Oltrepò per il Vino”, capitolo tecnico, politico e operativo capace di riunire da una parte le cantine, dall’altra le Istituzioni, regionali e anche locali, insieme con l’obiettivo di rilanciare e rinnovare l’Oltrepò del Vino. Un progetto pilota a livello nazionale, unico esempio di lavoro tecnico-programmatico condiviso aperto alle aziende del territorio rappresentative della Denominazione dei singoli tavoli, partito oggi dal Centro Riccagioia di Torrazza Coste, con l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Fabio Rolfi ad aprire i lavori e la firma da parte di tutte le cantine rappresentate di un Codice Etico a chiuderli.
“La costituzione dei tavoli di denominazione rappresenta una svolta storica per questo territorio. La Regione Lombardia - ha detto l’assessore Rolfi - vuole aiutare l’Oltrepó Pavese a sprigionare le sue straordinarie potenzialità. Il vino deve essere strumento di promozione di tutto il territorio, di turismo, di valorizzazione ambientale. Regione Lombardia c’è, mette a disposizione subito 600.000 euro (in tre anni) ed è disposta a investire ulteriori risorse in futuro se vedremo che il territorio risponderà in maniera positiva”. Il progetto, come spiega l’assessore, è ancora alle battute iniziali, ma assicura che “darò il via a un tavolo istituzionale con gli enti locali per costruire un progetto Oltrepò che coinvolga i Comuni e gli attori vari per promuovere in maniera sinergica ed efficace il territorio”.
“Sono particolarmente soddisfatto - ha commentato Luigi Gatti, presidente del Consorzio Oltrepò - per questa giornata di lavoro, che dalle parole ai fatti, avvia un processo di rinnovamento lungo e importante per il nostro Oltrepò. Il segnale che ci si stia identificando in un territorio oggi c’è stato, anche al di là delle previsioni, e c’è gente seria che vuole lavorare bene per costruire un futuro che ci coinvolge tutti, a diverso titolo, e aveva la necessità di voltare pagina dotandosi anche di strumenti di lavoro precisi e puntuali. Il valore aggiunto è un team istituzionale così ben attrezzato che in questi mesi ha lavorato in grande accordo iniziando una strada che deve andare avanti con convinzione e porterà risultati significativi. I tavoli di denominazione che puntano alla qualità e alla valorizzazione del mondo del vino in Oltrepò - conclude Gatti - non sono altro che il primo passo per promuovere il territorio attraverso prodotti più nobili (di qualità) anche dal punto di vista commerciale e di comunicazione, secondo strategie ben ragionate”.

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