02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
NATALE

Un’artigiana casearia nel Presepe 2024 della Cei e di tutte le 226 Diocesi del Belpaese

Oggi la consegna al presidente, il Cardinale Matteo Zuppi, da parte dei promotori dell’iniziativa, Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti

Non solo pastorelli, angeli, Re Magi e, ovviamente, la Sacra Famiglia: nel Presepe della Cei-Conferenza Episcopale Italiana, ed in quelli di tutte le 226 Diocesi del Belpaese, e non solo, in questo 2024, ad 801 anni dal primo Presepe voluto da San Francesco d’Assisi a Greccio, in Umbria, troverà spazio anche una statuina che rappresenta un’artigiana casearia, simbolo di un settore di eccellenza del made in Italy quale è quello lattiero caseario, grazie all’iniziativa ideata da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, e consegnata, oggi a Roma, al presidente della Cei, il Cardinale Matteo Zuppi, per essere poi distribuita nei prossimi giorni in tutta Italia.
“Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al Presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro”, spiegano gli ideatori del progetto.
“Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando, è la “buona Novella” che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio, includere, è la famiglia. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti con l’affiancamento della “Fondazione Fratelli tutti” vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile”, spiega una nota.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi, spiegano Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, “serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni, e, quindi, insieme al Bambinello troviamo, tra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali. Per rafforzare l’attualità di questo messaggio aggiungiamo ogni anno nuove figure e nuovi mestieri. Nel 2020 la statuina rappresentava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista, nel 2023 un maestro imprenditore e il suo apprendista, quest’anno un’artigiana casearia.
“La tradizione del Presepe - dichiara Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola (della quale fa parte anche WineNews, ndr)- nata nel 1223 a Greccio ad opera di San Francesco, che lo scorso anno ha compiuto 800 anni, è importantissima per le nostre comunità. Nel nostro piccolo abbiamo voluto aggiungere nuove attività, nuovi mestieri legati al vivere di tutti i giorni, per dare forza al Presepe come chiave anche del futuro. Quest’anno la statuina rappresenta un’artigiana del settore caseario. Come ha detto Papa Francesco per uscire da questa crisi dobbiamo recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune. I rapporti della Fondazione Symbola confermano che questo è fondamentale anche per il rilancio dell’economia”. Perché, come dice il Manifesto di Assisi, “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capace di futuro”.
“Quest’anno - sottolinea Marco Granelli, presidente Confartigianato - con l’immagine di un’imprenditrice artigiana del settore caseario abbiamo voluto portare nel Presepe il simbolo della qualità manifatturiera made in Italy, del bello, buono e ben fatto in Italia. La statuina, realizzata in cartapesta dal maestro presepista Claudio Riso, rappresenta la cura nella selezione delle materie prime, il rigoroso controllo dei processi di lavorazione, la certificazione e la tracciabilità dei prodotti. Tutti aspetti che, guidati dall’intelligenza artigiana, determinano l’affidabilità, la sostenibilità e l’eccellenza delle nostre specialità alimentari, realizzate nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente”.
“Il settore lattiero caseario rappresenta un’eccellenza del made in Italy, grazie al lavoro di quasi 24.000 stalle che producono 12,7 milioni di tonnellate di latte all’anno, alimentando una filiera che vale oggi circa 19 miliardi di euro e impiega oltre 200.000 persone, tra lavoratori diretti e indotto - dichiara Ettore Prandini, presidente Coldiretti - i formaggi italiani rappresentano anche la prima voce della Dop Economy tricolore, per un valore pari a quasi il 60% di quello complessivo del cibo a denominazione di origine. Un patrimonio molto apprezzato all’estero, dove le esportazioni di formaggi e latticini hanno sfiorato nel 2023 i 5 miliardi di euro, con una crescita del 12% sull’anno precedente. Ma la scelta di dedicare la statuina del Presepe a questo settore evidenzia anche il valore sociale e ambientale dell’allevamento italiano e delle migliaia di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli