Un’asta d’eccezione, interamente dedicata ai grandi vini italiani, in terra di Francia. O meglio, proposta on line dalla casa d’aste francese iDealwine, oggi leader mondiale delle aste di vini online. È quella che sarà di scena da oggi, 23 giugno, al 6 luglio, e avrà per protagoniste oltre 3.000 bottiglie di cantine come Comm. G. B. Burlotto, Bruno Giacosa, Giacomo Conterno, Giuseppe Mascarello, Giuseppe Quintarelli, Gaja, Vietti, Roagna, Gianfranco Soldera, Bertani, Giuseppe Rinaldi, Montevertine, Luciano Sandrone, Valentini, Tenuta San Guido, Emidio Pepe, Il Marroneto, San Giusto a Rentennano e Casanova di Neri. Tra vecchie annate, formati rari, ma anche una bella selezione di tenute che lavorano nel rispetto dell’ambiente. Con tutte le bottiglie proposte all’asta che provengono direttamente dalle cantine di privati e professionisti del settore. Per un catalogo (l’asta sarà accessibile sul sito iDealwine.com,) dal valore base stimato in 250.000 euro.
Asta che è il segno di come i fine wines italiani siano protagonisti nelle aste iDealwine, ormai da diversi anni, rappresentando nel 2022 il 61% dei vini non francesi presenti nel catalogo delle vendite, contro il 39% del 2021. In termini di valore (+53%) e volumi (+32%), l’Italia, spiega iDealwine, è ormai l’ottava “regione” nella classifica delle regioni viticole aggiudicate sulla piattaforma e dunque la più ricercata dopo i vini francesi. Il Piemonte e la Toscana, negli ultimi anni, con i loro produttori più celebri, sono stati i veri protagonisti delle aste di iDealwine.
Nell’asta che andrà in scena, da oggi, Piemonte e Toscana sono le Regioni più rappresentate, un costante delle aste enoiche dedicate al Belpaese. Sul fronte piemontese, guardando ai lotti più interessanti, secondo iDealwine, tra i formati rari ritroviamo una magnum di Barolo Le Rocche del Falleto Riserva 2000 di Bruno Giacosa, una jeroboam di Barolo Riserva Granbussia 2000 di Aldo Conterno, ma anche il Barolo Cannubi Boschis 2004 di Luciano Sandrone (sempre in formato da 3 litri), così come numerose magnum di Giuseppe Rinaldi, Luigi Pira, Voerzio, Vieti e Roagna. Di Roagna, in particolare, verranno messi all’asta diversi esemplari di Crichet Pajé in annate e formati diversi (1999, 2001, 2006 e 2011). Tra i vini introvabili, i collezionisti si imbatteranno in vecchie annate risalenti fino agli anni ’40, ma a spiccare in questa categoria sono soprattutto il Barbaresco Sori San Lorenzo 1968 di Angelo Gaja, il Barolo 1971 d’Accomasso, o ancora il Barolo Bricco Rocche 1998 di Ceretto.
La Toscana si distingue, invece, per la presenza di numerosi lotti in formato magnum di Casanova di Neri, Il Marroneto, Tenuta San Guido (con numerosi esemplari di Sassicaia) e Case Basse - Gianfranco Soldera (da segnalare una magnum di Brunello di Montalcino 2006). Non è una novità, da diversi anni gli amanti del vino e i collezionisti mostrano uno spiccato interesse per i produttori che lavorano nel rispetto dell’ambiente. Anche in quest’occasione sono numerose le tenute presentate all’asta che seguono i principi di un’agricoltura sostenibile. Oltre ai già citati Soldera, Pira e Voerzio ritroviamo rinomate realtà del calibro di Foradori, Tenuta di Valgiano, Terre Nere, Elena Fucci e Ceretto.
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