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Usa, consumi in salita. Cavit in crescita … Australia: Yellow Tail, storia anche siciliana … In California, Schwarzenegger promuove l’enogastronomia … India: ministro per il vino
di Andrea Gabbrielli

- Usa, consumi di vino sempre in salita. Cavit in crescita
Negli Stati Uniti, ormai per il terzo anno consecutivo, i consumi di vino continuano a crescere e guadagnano ancora il 3,4% sull’anno precedente. Il dato è contenuto nella bibbia degli addetti ai lavori, vale a dire nell’Adams Wine Handbook.
Il consumo Usa, nel 2006, è stato di 283 milioni di casse (1 cassa = 9 litri) pari a 26,1 milioni di ettolitri. La crescita è dovuta ad un aumento dei vini importati (+5,7%) mentre i vini americani sono cresciuti solo del 2,6% ma anche perché il vino sta conquistando spazi sempre più ampi. Non a caso le aziende si presentano con packaging sempre più accattivanti in grado di intercettare le necessità dei nuovi consumatori.
Saldamente in testa alla classifica dei vini importati, l’australiano Yellow Tail, con 8,1 milioni di casse e con una crescita del 7,3%; al secondo posto, la trentina Cavit, con 3 milioni di casse ed una crescita del 13,2%; al terzo posto, si piazza la cilena Concha y Toro, con 2,7 milioni di casse che perde però il 2,6%.

- Australia, Yellow Tail è una storia anche siciliana
Fenomeno globale per eccellenza, Yellow Tail della Casella Wines vende oltre 300.000 bottiglie al giorno ed è considerato il tipico vino australiano con un forte legame con il paese d’origine. Ma è anche la storia di una coppia di vignaioli siciliani, Filippo e Maria Casella che, nel 1951, decisero di emigrare in Australia.
I Casella, una famiglia che ha tradizione di coltivazione della vite sin dal 1820, nel 1965 acquistano una fattoria a Yenda nel New South Wales. Inizialmente vendevano le uve alle aziende locali poi nel 1969 decisero di mettersi in proprio e costruire una cantina. Oggi i tre figli dei Casella sono tutti impegnati nell’azienda: John è Managing Director e Winemaker; Joe è il responsabile vendite in Australia; Marcello dirige la produzione e i vigneti. Il nipote di Filippo, Phillip, è assistente winemaker e si occupa di pubbliche relazioni.
Yellow Tail (Coda Gialla in italiano), il marchio di maggior successo dell’azienda con vendite che superano i 145 milioni di bottiglie, è facilmente riconoscibile per il classico canguro in etichetta. Si calcola che ogni giorno nel mondo vengono consumati 200 milioni di bicchieri di vino di questa linea. L’azienda ha recentemente investito 28 milioni di dollari per una nuova linea d’imbottigliamento, che avrà una capacità di 36.000 pezzi l’ora e con 10 bottiglie ogni secondo, sarà la più veloce del mondo. Attualmente, oltre ad essere il vino australiano più importato in America, è anche al primo posto in Italia e in Giappone, oltre che in British Columbia, Ontario, Nova Scotia e Manitoba, in Canada. Un risultato niente male se si pensa che tutto è iniziato da una coppia di siciliani partita per l’Australia … in cerca di fortuna.

- In California Schwarzenegger promuove l’enogastronomia
Il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha deciso di sostenere il vino e il cibo prodotti nello Stato, con una serie di spots in tv, girati in collaborazione con il California Travel & Tourism Commission e il California Wine Institute. A suggerire l’iniziativa è stato il successo ottenuto dai filmati sul turismo in California a cui ha partecipato, tra l’altro, l’attore e regista Clint Eastwood. Negli spots, reciteranno le stars dell’enogastronomia californiana, mentre ancora non si sa quale ruolo giocherà il Governatore, Schwarzenegger. La California è lo Stato americano dove il turismo enogastronomico è più sviluppato. Non a caso ci sono 2300 cantine in attività dove viene prodotto grande parte del vino Usa.

- India, un ministro per il vino
Patangrao Kadam, ministro della Cooperazione nello Stato indiano del Maharashtra ha sostenuto i benefici di un consumo moderato di vino per la salute. È avvenuto in una riunione del Maharashtra State Grape Producers Association, l’associazione dei produttori di uve dello Stato.
Riporta “The Statesman”, uno dei più vecchi giornali in lingua inglese dell’India, che il ministro Kadam, intervenendo all’incontro, ha dichiarato che il vino è una bevanda salutare però bisogna educare la gente a capire la differenza con gli altri alcolici.
“Il vino non è un liquore e non può essere paragonabile ad un superalcolico - ha detto Kadam - ma la gente non lo comprende. Bisogna iniziare a separare le licenze delle rivendite di liquori dai wine shop per incoraggiare il consumo di bevande più sane per la salute”.
Lo Stato del Maharashtra produce l’85% delle uve del Paese, ma soltanto l’1% della produzione è destinato alla vinificazione.

Andrea Gabbrielli 

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