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VINO E NUMERI

Usa, negli ultimi 12 mesi le vendite di vino sul canale on-premise a 17,9 miliardi di dollari

Dati Nielsen analizzati da bw166: il vino nazionale pesa per il 52%, corrono Prosecco e Sauvignon della Nuova Zelanda
CONSUMI, USA, vino, Mondo
Il mercato dei consumi enoici Usa

Avanti, piano. Il mercato dei consumi di vino Usa cresce ancora, ma a rilento, con il giro d’affari legato alle produzioni nazionali che, negli ultimi 12 mesi (chiusi ad agosto, ndr), ha toccato i 50 miliardi di dollari, in crescita del 3% sui 12 mesi precedenti. Come racconta l’analisi dei dati Nielsen della società di ricerche di mercato bw166, però, nell’ultimo mese c’è stato un certo appiattimento del canale off-premise, a 783 milioni di dollari, ed anche le vendite dirette restano stabili, a 137 milioni di dollari, nonostante una crescita dei volumi del 5%, che si traduce in un calo del prezzo medio e, quindi, in un consumatore più cauto ed attento. L’on-premise, invece, ha toccato negli ultimi 12 mesi i 17,9 miliardi di dollari, in crescita dell’1%, con i segnali più incoraggianti che arrivano dalle produzioni nazionali, che detengono una quota del 52% del mercato, nonostante la crescita costante del Sauvignon dalla Nuova Zelanda e delle bollicine del Prosecco dall’Italia, che non frenano l’imbottigliato Usa (+5% negli ultimi 12 mesi).
Trend diverso quello registrato nell’off-premise negli ultimi 12 mesi, dove secondo i dati Nielsen l’imbottigliato è sostanzialmente stabile a valore (con il Cabernet Sauvignon ancora in cima alle preferenze dei wine lovers d’Oltreoceano), con un calo dei volumi e l’ovvia crescita del prezzo medio, mentre gli spumanti nazionali crescono del 4%. Il giro d’affari del canale off-premise arriva così 2,65 miliardi di dollari, in crescita del 3%, a fronte di un calo dei volumi e di un prezzo medio che cresce a 8,98 dollari a bottiglia: continua la premiumizzazione del mercato, ma la maggior parte delle quote vendute è ancora appannaggio dei vini a basso costo. Infine, il canale direct to consumer, ossia la vendita diretta, che in Usa deve ancora fare i conti con limiti legislativi che ne frenano la definitiva esplosione: negli ultimi 12 mesi le vendite sono comunque cresciute del 12%, a 912 milioni di dollari, specie grazie ai Cabernet Sauvignon della Napa Valley, che rappresentano una quota del 29%, mentre la quota, a valore, maggiore è quella dei vini sopra i 100 dollari a bottiglia (58% delle vendite totali, per una crescita del 19% sui 12 mesi precedenti), ma vanno forte anche quelli sotto i 39 dollari, segno di un mercato che procede a due velocità.

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TAG: CONSUMI, USA, vino

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